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Manovra: donne in pensione a 65 anni nel 2018

La convergenza tra uomini e donne per l'età di vecchiaia a 65 anni sarà raggiunta nel 2018. Lo avrebbe detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a palazzo Chigi. 

Per le pensioni di anzianità gli anni di contributi minimi per uscire dal lavoro indipendentemente dall'età anagrafica saranno portati da 40 a 42 per gli uomini e 41 per le donne  avrebbe detto ancora il ministro del Welfare, Elsa Fornero, alle parti sociali, aggiungendo che sarà aumentata l'aliquota per i lavoratori autonomi".

La manovra correttiva abolirà le cosiddette finestre mobili che saranno assorbite nell'età effettiva di pensionamento. Secondo quanto si apprende da partecipanti alla riunione a palazzo Chigi le donne quindi andranno in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni (65 oltre i 12 mesi di finestra che saranno assorbiti). L'età di 66 anni
per la vecchiaia è prevista da subito anche per gli uomini.

La rivalutazione "piena" rispetto all'inflazione nel 2012 è prevista solo per le pensioni della fascia minima fino a 486 euro. Lo si apprende dai partecipanti al tavolo governo-parti sociali in corso a Palazzo Chigi. La perequazione sarà invece "parziale" fino a 936 euro e nulla per gli assegni al di sopra di questa cifra. 

Nella manovra al capitolo pensioni ci sarà un sacrificio per l'indicizzazione all'inflazione ma saranno salve le pensioni minime. Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero,
alle parti sociali nel corso dell'incontro che ha definito le finestre mobili per l'accesso alla pensione, che il governo ha deciso di abolire "un bizantinismo inutile". E' in arrivo invece, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione, una fascia di flessibilita per l'uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima.

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