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All’unanimità i Sindacati bocciano la manovra Monti

Cgil, Cisl e Uil bocciano la manovra del governo Monti. Giudizi leggermente diversi ma che condividono il giudizio negativo sulla stretta imposta a lavoratori e pensionati.

"Grande preoccupazione destano le linee sulla previdenza se venissero confermate, in quanto rappresentano un durissimo colpo ai redditi dei pensionati. Un allungamento insostenibile per tanti lavoratori e lavoratrici che si troverebbe sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo quanto riferiscono partecipanti alla riunione"

"L'illustrazione del Governo sulla manovra si è limitata alla previdenza e ai provvedimenti sulla crescita - ha detto Camusso secondo quanto riferito da
partecipanti alla riunione tra Governo e parti sociali in corso a palazzo Chigi - al netto della necessità di conoscere effettivamente i provvedimenti che verranno adottati i segnali su crescita e infrastrutture vanno assunti positivamente mentre grande preoccupazione destano le linee sulla previdenza. Alla luce dei provvedimenti che verranno emanati nella loro interezza - conclude - la Cgil esprimerà il suo giudizio
compiuto.

"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati. Occorrono invece risposte immediate ma ben ponderate". Così, a quanto si apprende, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni al tavolo con il governo. "Possiamo ancora discutere in queste ore. Abbiamo chiesto un patto sociale per gestire socialmente questa manovra", ricorda ancora il leader della Cisl, ammonendo come al momento "solo i giornali hanno dato indicazioni in maniera confusa". 

Le critiche del sindacato si irradiano su tutti i provvedimenti: "le tasse sono caricate solo su quelli che hanno ritenute alla fonte, quelli che hanno guadagni superiori invece non devono sfuggire alle esigenza di equità", dice ancora sollecitando sui "consumi la stessa attenzione" posta al 'taglio' dell'Irap. 

Ma è sulle pensioni che usa i toni più duri: "va bene l'equilibrio dei conti ma è troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'età"; e la somma dei due interventi "non è una modifica sostenibile". Non solo: "per le donne è difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato il provvedimento sulle rivalutazioni delle pensioni". Inoltre, conclude, manca la parte che rende "obbligatoria" la previdenza integrativa.

La Uil chiede al Governo di spostare il peso fiscale a vantaggio del lavoro. 
Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti nel suo intervento alla riunione in corso a palazzo Chigi. Sulle pensioni Angeletti ha detto che non si può chiedere ai lavoratori di continuare a lavorare senza avere alcun vantaggio dal versamento dei contributi. Bisogna separare inoltre assistenza da previdenza e ridurre i livelli decisionali e i costi della politica.

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