"Oggi viviamo una situazione in cui a decidere sono in teoria gli stati nazionali, in pratica decidono due stati nazionali, anzi uno. Cosa che non ha nulla a che fare con la tradizione europea".
Lo ha detto Romano Prodi nel corso del suo intervento in un seminario organizzato a Firenze da Pax Christi.
A proposito delle riforme necessarie per l'Ue, riferendosi ai vertici bilaterali tra Germania e Francia, tra cui quello in programma lunedì prossimo, Prodi ha sottolineato che "questo pre-vertice è molto strano perché chi comanda è
uno solo e, come nelle buone famiglie, comanda sempre la signora".
Attualmente nella gestione delle questioni europee, secondo Prodi "si va al vertice in cui 25 sono scontenti e con proposte non complete perché non c'é accordo fra i proponenti. Perciò, di fronte alla crisi, abbiamo sempre provvedimenti presi in ritardo e in maniera incompleta".
Il principale esempio portato dal professore è quello della Grecia: "I greci - ha spiegato - ne hanno fatte di tutti i colori, ma se la Germania non avesse avuto le elezioni sarebbe stato un problema che si risolveva in un attimo. Le esportazioni greche sono pari a quelle della provincia di Vicenza: dobbiamo mandare l'Europa allo sfascio per una cosa del genere'? E' un discorso di mancanza di volontà politica, di senso della storia", ha concluso.