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Commissione Sanità – L’audizione dell’assessore Simona De Francisci sugli interventi previsti nella Finanziaria 2012-2014.

L'assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, sentita stamattina in audizione dalla Settimana Commissione (Sanità), presieduta da Felice Contu (Udc-Fli), ha dichiarato che tra gli obiettivi del settore vi è la razionalizzare la spesa, garantendo i livelli assistenziali, ma eliminando gli inutili sprechi della Sanità.

De Francisci ha poi spiegato che la spesa complessiva è di circa 3 miliardi di euro, di cui un miliardo e 300 milioni sono utilizzati per il personale, un miliardo per beni e servizi e 440 milioni per la spesa farmaceutica, che ha avuto un incremento quest'anno di oltre 60 milioni di euro.

Numeri importanti che richiedono, secondo quanto dichiarato l'assessore, un intervento deciso come mai si è fatto. In particolare è necessario investire sulle infrastrutture, perché "non è possibile spendere 700mila euro per l'ambulanza che sposta un paziente da un reparto all'altro perché sono dislocati in stabili diversi", varare la Riforma sanitaria con la Macroarea per ridurre i costi delle acquisizioni di beni e servizi, e contenere la spesa farmaceutica "ormai fuori controllo" con l'esame della "appropriatezza prescrittiva", e abbattere le liste d'attesa verificando anche l'appropriatezza dei ricoveri ospedalieri, coinvolgendo quindi i medici di famiglia, importantissimi in questo processo di riforma. "Dei 298mila ricoveri dello scorso anno - ha affermato l'assessore - 58mila sono risultati inappropriati". Ma l'attività di razionalizzazione della spesa non può non guardare ai manager delle Asl. De Francisci ha ribadito come misura fondamentale quella di responsabilizzare i direttori generali delle Asl: "Se non rispettano gli obiettivi posti dall'assessorato della Sanità, obiettivi assolutamente raggiungibili, - ha detto - devono decadere dal loro incarico". Su questo punto ci sono stati dissensi da parte di alcuni esponenti della Commissione sanità di maggioranza e opposizione, tra i quali Nanni Campus (Pdl), Franco Cuccureddu (Misto) e Renato Lai (Pdl), in quanto si darebbe alla Giunta una eccesso di delega. E' necessario fissare almeno i criteri per arrivare poi a stabilire gli obiettivi, hanno sottolineato. Stesso discorso anche per il Noc (Nucleo operativo di controllo), che non deve essere delegato nella scelta dei criteri alla Giunta.

A favore della decisione dell'assessore si sono invece espressi Franco Meloni (Riformatori sardi - Liberaldemocratici) e Giorgio Locci (Pdl). Particolarmente critici Marco Espa (vice capogruppo del Pd) e Nanni Campus (Pdl). Il primo ha manifestato la fondamentale esigenza di rafforzare gli investimenti sulle politiche sociali "perché è appurato che nei paesi dove maggiormente si investe sulle politiche sociali diminuisce la spesa sanitaria". Per Espa, che ha ricordato come la Sardegna possa vantare a oggi un risultato positivo in Italia, ossia di essere al quinto posto tra le regioni che maggiormente investono sulle politiche sociali, non si debba trascurare il dato che è vero che "la spesa per il sociale è di 282 milioni di euro, ma che sono stati iscritti in bilancio 37 milioni di residui, e questo non va bene". Parlando di numeri Espa ha sottolineato che le somme stanziate per il Fondo unico della Sanità sono state aumentate in maniera apprezzabile dal 2009 a oggi (2 miliardi 735 milioni nel 2009, 2 miliardi 971 milioni nel 2010 e 3 miliardi e 200 milioni nel 2011), "ma vanno stabiliti i criteri della suddivisione della spesa".

Nanni Campus ha posto una serie di domande all'assessore sul motivo dell'aumento della pubblicità istituzionale (più 600mila euro), la perplessità sul fondo per le Asl che non definisce la ripartizione per le singole aziende, la non condivisione nel dare la totale delega alla Giunta per il Noc e per gli obiettivi da fissare per i direttori generali. Perplessità anche sul Fondo per la famiglia che così iscritto in bilancio, ossia senza alcun riferimento a leggi specifiche, secondo Campus, non potrà essere speso. Sull'argomento ha anche esortato l'assessore a rivedere gli obiettivi di questo fondo perché, vista la crisi drammatica, le famiglie saranno sempre più povere e avranno bisogno del sostegno per comprare i beni di prima necessità e non per mandare i figli all'asilo nido. Campus ha anche chiesto come mai siano stati ridotti i fondi destinati al 118, perché non si investa di più nell'innovazione e nell'assistenza domiciliare integrata. L'esponente del Pdl ha, invece, ritenuto positivo l'investimento sulla prevenzione e sulle attività di screening. Per Giorgio Locci (Pdl), invece, inserire in Bilancio per la prima volta un Fondo per la famiglia "è innovativo e addirittura rivoluzionario", con un plauso all'aumento del fondo delle politiche sociali da 163milioni a 197milioni.

L'assessore della Sanità ha voluto, anche, specificare che "anche se apparentemente sembra che la voce Sanità nel Bilancio impegni più risorse degli scorsi anni non è così. Si è semplicemente deciso di dare l'intero importo spettante alle Asl nell'anno di esercizio e non come avveniva prima rimandare il 20 per cento all'anno successivo. In questo modo - ha spiegato l'assessore De Francisci - le Aziende saranno in grado di pagare i fornitori a 60 giorni e non a 300 come avviene oggi". Il presidente Contu, sentita la Commissione, ha stabilito di aggiornare la seduta a martedì prossimo, 6 dicembre, alle 16.30, per dare ascoltare le risposte dell'assessore ai tanti quesiti posti dai commissari. Red.