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Marchionne l’ingrato: “Potremmo lasciare l’Italia”

"Abbiamo avuto la maggior parte dei lavoratori che ha appoggiato un'alternativa. il treno è passato ed è inutile cercare di insistere che bisogna rinegoziare. quella decisione è stata presa e non possiamo continuare a votare finché non vince la Fiom. è la tirannia della minoranza verso la maggioranza. La Fiat non può essere la vittima di questa minoranza".

Lo ha sostenuto oggi l’ad del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, Ceo di Fiat e Chrysler ai microfoni di Radio 24 al margine di una conferenza organizzata a Washington dal Council for the United States and Italy.

"Il fatto è - continua Marchionne - che uno operaio su dieci vuole condizionare l'andamento dell'azienda. La Fiat non può essere la vittima di questa minoranza. Non si può investire così, parliamo di miliardi di euro di investimenti, non di aprire un supermercato".

"Possiamo lasciare l'Italia. Siamo una multinazionale e abbiamo attività in tutto il mondo - e ribadisce - potremmo andare avanti anche senza l'Italia. Chi pensa di poter condizionare la Fiat, si sbaglia alla grande".

"Sono dichiarazioni pericolose che dovrebbero far riflettere". Così il leader della Fiom, Maurizio Landini, commenta le parole dell'ad Fiat Sergio Marchionne sulla possibilità che il Lingotto possa lasciare l'Italia. "Credo che il governo, le istituzioni e le forze politiche dovrebbero prendere sul serio le dichiarazioni di Marchionne. Serve una convocazione, una trattativa e una discussione vera sul piano industriale Fiat", aggiunge, lasciando il ministero dopo la firma sulla riconversione industriale dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. "E' impensabile che si continui a dire di volersene andare ed è impensabile che non sia mai stato possibile un confronto sul merito delle scelte industriali di Fiat. Noi siamo stati gli unici a prendere sul serio ogni parola del Lingotto. Quelle di oggi sono inaccettabili. Serve una convocazione da parte del governo per un impegno vero di Fiat", conclude.

Sono aumentate del 45% a 107.172 unità le vendite della Chrysler a novembre, rispetto allo stesso mese del 2010. Lo ha reso noto la casa automobilistica di Detroit controllata dalla Fiat, sottolineando che si tratta del miglior novembre dal 2007.