La sesta commissione (Industria), presieduta dall’on. Alberto Randazzo (Pdl) ha sentito in audizione l’Assessore del Lavoro Antonello Liori sulla manovra finanziaria 2012-2014.
L’Assessore Liori ha affermato in apertura, che “la riduzione delle risorse derivante da una serie di manovre nazionali c’è ma per certi aspetti impone positivamente alla politica il ritorno ad un sano realismo. In particolare, i tagli toccano l’Assessorato del Lavoro nelle politiche cosiddette attive ma non incidono in modo importante su quelle passive, cioè sulle misure di protezione sociale, perché potranno essere integrate dalle risorse del Fondo sociale europeo; in termini di cifre, sui 518 milioni previsti per il 2012-2014 ben 382 saranno coperti dal Fse. Ciò comporta anche una grande responsabilità, nel senso che occorre moltiplicare gli sforzi sia nella semplificazione delle procedure interne che nell’accelerazione della spesa e sotto questo profilo, possiamo dire di aver centrato gli obiettivi avendo speso già ad ottobre il 70-80% dei fondi disponibili, ben al di sopra dei target indicati dall’Unione europea. Un risultato frutto non solo dell’Assessorato del Lavoro ma di tutta l’Amministrazione regionale. Fra le iniziative apparse come le più efficaci, voglio sottolineare le esperienze dei tirocini per disabili condotta assieme alle Province con una spesa di 12 milioni e la realizzazione di progetti finalizzati al reimpiego con i fondi della legge 20. Insomma, non è stato sprecato neanche un euro.”
Soffermandosi poi sulla situazione generale, che ha definito “drammatica”, l’Assessore ha citato il recente rapporto di Bankitalia per la Sardegna che segnala “aumento dell’occupazione, soprattutto quella femminile, ed un calo della disoccupazione, al netto dell’industria e dell’edilizia. E’un fatto che, nella nostra Regione, non accadeva da alcuni decenni ma non per questo va enfatizzato. Significa, da un lato, che probabilmente l’Isola non è stata ancora pienamente investita dai contraccolpi della crisi mondiale e, dall’altro, che il sistema regionale comincia a dare alcune risposte efficaci. Per quanto riguarda l’occupazione femminile, ad esempio, vanno evidenziati i risultati incoraggianti di iniziative come Ore preziose e Promuovidea, ma il dato generale più significativo è senz’altro quello del Microcredito. Operando una selezione molto rigorosa, è stato accolto circa il 50% delle domande ma siamo vicini al 100% delle restituzioni. I destinatari degli interventi, in altre parole, sono riusciti a mantenere l’impegno di restituire con puntualità i danari ricevuti, sia pure senza interessi. Di questi tempi non è poco”.
Per quanto riguarda il sistema di protezione sociale, l’Assessore ha fornito con la collaborazione della struttura tecnica alcuni dati. In Sardegna sono complessivamente 15000 i lavoratori assistiti, in forme diverse, da ammortizzatori sociali. Un numero preoccupante cui si è arrivati per effetto di un trend di crescita esponenziale: erano 3000 nel 2008, sono diventati 9000 nel 2009, per salire ancora a 10000 nel 2010 fino ai 15000 attuali (localizzati principalmente nelle tre aree di crisi del Sulcis, della Sardegna centrale e di Porto Torres). Molti di questi lavorano presso le Autonomie locali e nella Pubblica amministrazione, soprattutto nella Giustizia e nella Sanità, e sono quindi sottratti al lavoro nero grazie ad un processo virtuoso cui partecipa anche la Regione, intervenendo con una integrazione per portare fino a 1000 euro il compenso di quanti, al termine della terza proroga della Cig, percepirebbero una indennità mensile di appena 380 euro. Si tratta di una buona pratica, all’avanguardia in campo nazionale, che dà valore al lavoro ed alla persona e che, grazie ad un accordo stipulato nel 2010 con il Ministero del Lavoro e l’Inps consente alla Regione di emanare in 2 mesi il decreto di proroga della Cig, a fronte dei 6/7 mesi del sistema precedente in cui provvedeva direttamente il Ministero.
L’Assessore ha poi affrontato il tema dei Centri servizi per il lavoro “per i quali entro il 2012 il Consiglio regionale dovrà individuare una soluzione definitiva che preveda rapporti di lavoro stabili. Nella fase di transizione che partirà dal 31 dicembre di quest’anno, è stato messo a punto un percorso misto cui parteciperanno le Province, che sosteranno gli oneri dei contratti fino al 30 aprile, e l’Insar che subentrerà dal 1° maggio. Nel frattempo Italia Lavoro predisporrà uno studio accurato che ridisegnerà la missione delle strutture sul territorio che costituirà una utile base di lavoro per il Consiglio regionale.”
Liori ha infine annunciato alcuni dei punti qualificanti del nuovo piano per il lavoro: incentivi per giovani professionisti al primo impiego ed aiuti per nuove imprese in attività da almeno 36 mesi. Red