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Manovra finanziaria 2012-2014 – Audizione dei rettori delle Università di Cagliari e Sassari in Commissione Bilancio.

La Commissione Bilancio del Consiglio regionale, presieduta da Pietro Fois (Riformatori Sardi - Liberaldemocratici), in merito alla Manovra finanziaria 2012-2014, ha sentito in audizione i rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino.

Premettendo che l'Università sta cambiando profondamente, Mastino ha chiesto che venga rivisto l'ammontare del Fondo unico per gli atenei perché è proposto un taglio da 25 a 19 milioni di euro. Sassari, che ottiene il 35% del finanziamento, rischia di non chiudere il Bilancio con il conseguente blocco delle assunzioni. Ha ricordato come, nonostante i tagli governativi, si sia andati avanti nella razionalizzazione della spesa: i dipendenti sono scesi da 700 a circa 600 compresi i ricercatori precari; tra i medi atenei Sassari è terza nell'attività di ricerca; i dipartimenti sono passati da 30 a 12. Mastino ha parlato dell'esigenza di federarsi, in particolare con Cagliari, e ha spiegato che non si rinuncerà alla presenza decentrata a Nuoro e Oristano. Per il futuro, gli obiettivi sono quelli di migliorare la didattica e ridurre il numero degli studenti falsi o inattivi. Il rettore ha poi ricordato che, per celebrare i 450 anni di vita dell'ateneo, il prossimo 16 gennaio sarà a Sassari il ministro dell’Università Francesco Profumo e il 16 marzo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceverà una laurea ad honorem in scienze politiche.

Il rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis, dopo aver sottolineato che i due atenei isolani di fatto lavorano insieme su tanti programmi e progetti, ha evidenziato il miglioramento dei risultati su didattica, ricerca e internazionalizzazione. Melis ha poi messo in luce le difficoltà tra le quali spiccano la carenza di servizi per il diritto allo studio degli studenti fuorisede (28.000 su 32.000 iscritti), la tassazione molto più bassa rispetto alle medie nazionali con il 15% di studenti totalmente esenti; necessità di organizzare corsi di riallineamento perché i giovani mostrano forti deficit, in particolare in italiano e matematica. "La riorganizzazione - ha proseguito Melis - riduce le facoltà da 11 a 6 e i dipartimenti da 44 a 17 senza intaccare l'offerta didattica. Inoltre, presumibilmente nel secondo semestre del 2012, saranno banditi i concorsi per le abilitazioni degli ordinari e degli associati che premierà, con criteri di merito, una cinquantina di docenti".

Rispondendo alle domande dei commissari, i rettori hanno espresso un giudizio positivo sul ruolo avuto dalla Regione per le Università sarde perché altrimenti entrambe sarebbero nei guai. Hanno ricordato l’importanza di un investimento che contribuisce a formare la futura classe dirigente; ridurlo, significherebbe tagliare le prospettive di crescita della Sardegna. Melis ha richiamato il ritardo nel versamento dei fondi regionali: non sono stati ancora ricevuti quelli del 2009. Si è poi augurato una sinergia maggiore con la Regione perché per accedere al maggior numero di progetti di ricerca finanziati dall’Unione europea, occorre avere pure un’attenzione politica molto forte. Mastino, infine, ha criticato la scelta di continuare a sostenere economicamente chi va a studiare oltre Tirreno in facoltà che sono presenti, e non a numero chiuso, pure nell’Isola. Red.