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Seconda Commissione (Politiche comunitarie), stato di attuazione del Por Fesr/Fse 2007-2013

“Pericolo scampato e rischio di disimpegno automatico dei fondi europei scongiurato”. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa di fronte alla Seconda commissione (Politiche comunitarie), presieduta da Silvestro Ladu (Pdl) che lo ha chiamato in audizione per riferire sullo stato della spesa della Regione Sardegna dei fondi del Programma operativo regionale Fesr 2007-2013. “Possiamo dire che l’obiettivo di spesa e certificazione del 31 dicembre  è stato raggiunto – ha sottolineato l’assessore La Spisa – il nostro lavoro, con la task force dell’assessorato, è stato concentrato e incrementato per scongiurare il rischio di perdita di questi fondi ed è stato canalizzato su due fronti. Da un lato, a livello interno, la rimodulazione dei programmi di spesa e l’individuazione di alcuni grandi progetti sui quali concentrare le risorse come per esempio il fondo Jessica, la banda ultra-larga e la metropolitana leggera di Sassari; dall’altro l’accordo con le altre regioni del Sud, il governo e l’Unione europea per rivedere il cofinanziamento dell’Europa sui programmi, in alcuni casi passando dal 40 al 65 per cento”.

“Tutte le regioni sono in grande difficoltà – ha aggiunto l’assessore – noi siamo riusciti a metterci in una posizione di sicurezza”. Per il vice presidente della Regione c’è comunque ancora molto da fare, soprattutto per quanto concerne le autonomie locali: “Abbiamo avviato iniziative di sostegno agli enti per la certificazione delle spese, che è il vero problema quando si parla di spesa”. I fondi infatti vengono spesi, ma la fase più complicata è quella del controllo e della certificazione delle spese stesse.

La Seconda commissione ha anche ascoltato in audizione l’assessore al Lavoro Antonello Liori per quanto riguarda l’attuazione del Programma operativo regionale Fse 2007-2013 nell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”. Anche l’assessore Liori ha confermato il raggiungimento dell’obiettivo fissato al 31 dicembre, “un risultato importante che ci ha consentito di rispettare i tre obiettivi stabiliti dalla delibera del Cipe”. “La Sardegna, nonostante fosse tra le Regioni non soggette ad adempimento, ha comunque deciso di assumere gli impegni al fine di potenziare l’efficacia realizzativa del Por”, ha sottolineato Liori. “Il primo obiettivo (maggio 2011) e il secondo (ottobre 2011) sono stati raggiunti e superati: prevedevano rispettivamente gli impegni di spesa al 100% (equivalenti a 277 milioni di euro) e la certificazione di spesa al 70% (201 milioni). Per il terzo, previsto per dicembre 2011 e riferito all’80% degli impegni di spesa del 2012, gli impegni registrati sul sistema di monitoraggio (333 milioni) attestano che è già stato raggiunto”.

Liori ha anche riferito sulla manovra finanziaria 2012-2014 relativa al suo assessorato illustrando il taglio da 186 milioni a 141 milioni con una differenza del 24 per cento. Il taglio più significativo tra le voci di spesa è quello relativo al capitolo “emigrazione” con una diminuzione dei fondi destinati ai circoli dei sardi del 15 per cento, intatte invece le spese per gli immigrati, gli ammortizzatori sociali e i fondi alle organizzazioni sindacali e di categoria. Su questo punto da alcuni consiglieri è stato sollevato il tema delle “caste”. Pietro Pittalis (Pdl) ha chiesto come mai non si fosse messo mano ai fondi per i sindacati e le associazioni di categoria, allo stesso modo Michele Cossa (Riformatori) ha espresso perplessità sulla scarsa trasparenza degli stipendi di “una certa parte di dipendenti dell’amministrazione regionale”. L’assessore Liori ha spiegato che per l’anno prossimo, a fronte dei tagli obbligatori da effettuare alla luce della situazione economica, anche i fondi alle organizzazioni sindacali e di categoria verranno rivisti.

A margine dell’audizione anche un riferimento ai Cesil e Csl “per i quali si sta cercando di trovare una soluzione che parta dalla soluzione delle disparità di trattamento economico e contrattuale nelle varie province” e sul programma Master&Back “che va rivisto e riprogrammato per eliminarne le criticità”. Red