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Provincia di Cagliari – Presunte pratiche commerciali sleali e anticoncorrenziali ai danni dei produttori di latte ovi-caprino della Sardegna.

E’ fissata per mercoledì 30 novembre, a Roma, presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom), l’audizione dei rappresentanti della Provincia di Cagliari e dei cofirmatari dell’esposto denuncia sulle presunte pratiche commerciali sleali ed anticoncorrenziali di alcuni operatori economici a detrimento degli interessi dei pastori produttori di latte ovi-caprino.

Lo scorso giugno la Provincia di Cagliari propose a tutte le organizzazioni di categoria la formalizzazione di due distinti esposti al fine di sollevare con decisione una delle cause principali dell'attuale crisi del settore della pastorizia in Sardegna e dell'attuale prezzo del latte, che è diminuito notevolmente negli ultimi anni nonostante i costi di produzione siano aumentati a causa della crisi economico-finanziaria. Gli esposti sono stati quindi sottoscritti dalla Provincia di Cagliari e da tutte le organizzazioni di categoria (Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura, Confederazione Produttori Agricoli) e depositati nel mese di luglio presso la Commissione competente (Dg-Concorrenza) dell'Ue, a Bruxelles, ma anche all'Autorità Generale della Concorrenza e del Mercato di Roma. Mentre per il primo esposto l’iter sta seguendo le normali procedure in sede europea (di recente la Commissione competente ha richiesto una integrazione di notizie), per il secondo esposto si è giunti alle battute decisive, con l’audizione delle parti fissata per mercoledì. Nel mese d’agosto anche l’Agcom di Roma aveva chiesto un supplemento di informazioni con delle domande precise a cui la Provincia di Cagliari e le Organizzazioni di categoria hanno puntualmente risposto.

I soggetti di cui è stato denunciato il comportamento commercviale scorrtetto sono imprese casearie sarde attive nel mercato della trasformazione di latte di pecora in Pecorino Romano Dop, Pecorino Sardo Dop di diverse stagionature, caciotte ed altri formaggi a pasta molle. I legami intercorrenti fra alcune imprese trasformatrici ed imprese attive nella distribuzione dei formaggi ricavati dal latte di pecora contribuiscono in misura sensibile – secondo l’esposto - a rafforzare il potere di mercato delle imprese in questione e, specularmente, ad acuire il danno concorrenziale per i pastori sardi e le cooperative. Tale circostanza contribuirebbe inoltre a rendere più opaca la segmentazione della catena del valore, con il conseguente ampliamento dello iato tra i costi di produzione ed i prezzi al consumo del formaggio pecorino. Red.