Press "Enter" to skip to content

Ocse: “Nel 2012 Italia in recessione”. Borsa euforica, +4,6%

Nel 2012 l'economia italiana entrerà in recessione. Lo rivela l'Ocse che nel suo Economic Outlook rivede al ribasso il Pil del prossimo anno, che passerà dal +1,6% di maggio a una contrazione di mezzo punto percentuale. Per quest'anno la stima è una crescita striminzita dello 0,7%, contro il +1,5% previsto a primavera.

Al nuovo governo Monti l'Ocse chiede di "applicare pienamente" le misure di emergenza varate dal precedente esecutivo per portare il bilancio in pareggio nel 2013, oltre ad avviare subito, in contemporanea, "importanti riforme strutturali per favorire la crescita", a partire dagli impegni presi dal governo Berlusconi nella sua lettera d'intenti a Bruxelles, dalle liberalizzazioni e da una maggiore flessibilità del mercato del lavoro.

Inoltre l'Ocse parla di "significativo deterioramento" dell'economia mondiale e lancia l'allarme sulla crisi del debito europeo, che rappresenta un "rischio a livello globale". Nel suo Outlook l'istituto parigino rivede al ribasso le stime sulla crescita globale e soprattutto quelle dell'area euro, stimata in lieve recessione e che, senza un'adeguata azione correttiva, rischia di peggiorare, trascinando con sè il resto del mondo. Per evitare questo scenario catastrofico il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan sostiene la necessità di "rapidi e credibili miglioramenti nella capacità ell'Efsf, insieme a un maggior uso del bilancio della Bce". Anche gli eurobond sono considerati da Padoan "uno strumento efficace per stabilizzare il mercato", anche se devono essere "accompagnati da una maggiore integrazione europea".

Intanto l'agenzia di rating Moody's lancia l'allarme e sostiene che la grave crisi finanziaria attualmente in corso mette a rischio i rating nell'intera Unione Europea. "Il prolungato e rapido incremento della crisi dei debiti sovrani e bancari nell'Eurozona minaccia le posizioni di tutti i paesi europei". Moody's nota in particolare come le situazioni di incertezza politica in Grecia e in Italia, abbinate al peggioramento delle prospettive economiche complessive nell'Eurozona, abbiano dato luogo alla "verosimiglianza di scenari persino più negativi", e dunque "la probabilità di default multipli per i Paesi dell'Eurozona non è ulteriormente trascurabile".

Tocca poi al Fondo Monetario Internazionale intervenire, per smentire che siano in corso colloqui con l'Italia per un pacchetto di aiuti finanziari pari a 600 milioni di euro, come riferito ieri dal quotidiano 'La Stampa'. "Non ci sono discussioni con le autorità italiane a proposito di un programma di finanziamento da parte del Fondo", ha affermato un portavoce dello stesso Fmi, che non ha voluto peraltro essere identificato. Anche Bruxelles smentisce la presentazione di richieste di aiuti da parte dell'Italia al Fmi e all'Eurogruppo.

I mercati reagiscono bene alle voci di nuove misure per far fronte alla crisi del debito europeo. Lo spread tra Btp e Bund, dopo un rialzo a 500 punti si assesta sotto quota 480 punti, mentre il rendimento sui Btp a due anni, schizzato a inizio mattinata al livello record dell'8,1% è ora intorno al 7%. Bene le Borse, con Milano, Francoforte e Parigi tutte in rialzo tra il 4,5 e il 5%.