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Audizione degli assessori De Francisci e Cherchi in Commissione Agricoltura: servono decisioni forti, urgenti e condivise per eradicare definitivamente la peste suina

Gli assessori regionali della Sanità Simona De Francisci e dell'Agricoltura Oscar Cherchi sono stati sentiti dalla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale presieduta da Paolo Terzo Sanna (Pdl) in merito alle iniziative di contrasto alla peste suina africana e per limitare i danni causati dal blocco europeo alle esportazioni di carni e insaccati sardi.

Gli esponenti della Giunta, rispondendo alle numerose richieste di chiarimento, hanno rimarcato la necessità di un'ampia condivisione delle decisioni che devono essere "forti" e urgenti, a cominciare da una revisione del sistema degli indennizzi perché, ha detto la De Francisci, "quando si chiudono i cordoni della borsa, i focolai spariscono". Inoltre, si ritiene fondamentale far emergere gli allevamenti "sommersi" e fare pressioni, già dalla prossima settimana a Bruxelles, affinché un corridoio sanitario per l'export sia consentito anche per le circa 400 aziende certificate ad alto livello di sicurezza. Di sicuro, ha proseguito l'assessore della Sanità, non si faranno sconti a nessuno e i controlli saranno più incisivi perché la Ue vuole vedere cosa concretamente si fa a livello di prevenzione e di sanzioni.

Secondo l'assessore Cherchi bisogna difendere le imprese "virtuose", chi in Sardegna lavora seriamente e onestamente, agendo per aiutare coloro che stanno subendo contraccolpi economici negativi per il blocco della movimentazione. Si pensa, in particolare, ad attivare attraverso la Sfirs, anticipazioni finanziarie a chi ha difficoltà a mantenere in piedi gli allevamenti. Allo stesso tempo, ha aggiunto, non è più possibile continuare con gli allevamenti allo stato brado e con la macellazione domestica; è per questo che diventa importante garantire la tracciabilità delle carni. Secondo Cherchi, il programma che la Giunta intende portare avanti permetterà definitivamente di eradicare la peste suina.

Nel corso dell'audizione, Donatella Campus del Servizio prevenzione dell'Assessorato della Sanità ha spiegato che i 29 focolai sono sparsi a macchia di leopardo in tutta l'isola ad eccezione della provincia di Carbonia-Iglesias e che, in quasi tutti i casi, ci sono state mancanze degli allevatori tali da ritenere molto difficile che possano essere indennizzati. Per quanto riguarda le procedure di smaltimento delle carcasse, si sta valutando l'utilizzo di strutture mobili, apparentemente convenienti nel rapporto costi – benefici.

Si è anche discusso del ruolo del cinghiale nella diffusione della malattia, della necessità di rafforzare i controlli nei porti e del bisogno di sensibilizzare le popolazioni dei territori, come il Nuorese, il Goceano e l'Ogliastra, dove i suini allo stato brado continuano ad essere una normalità, pure nei terreni gestiti dall'Ente Foreste. Red