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Gian Valerio Sanna (Pd) lo stato impugna la legge Golf voluta ostinatamente dai riformatori sardi.Cagliari

Il Governo ha impugnato presso la Corte Costituzionale la legge regionale n.19 nota come Legge sul Golf. Lo rende noto il consigliere regionale del Pd Gian Valerio Sanna.

Finalmente un raggio di sole nella nebbia in cui si trova la Sardegna in materia di gestione del territorio e di attacco alla sua tutela e conservazione.

Il governo ha dunque dato ragione al centro sinistra ed al PD in particolare impugnando la legge ed affermando che la Giunta Cappellacci non può unilateralmente modificare le regole di salvaguardia del PPR senza concordarle con l’autorità statale ovvero il Ministero preposto.

Il motivo non è generico e infatti il Governo precisa che gli articolo 19 e 20 delle norme tecniche di attuazione del PPR considerano la fascia costiera, dove appunto si intendevano costruire le ville e gli alberghi dei campi da golf, beni paesaggistici di insieme e perciò risorsa strategica fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio sardo e conseguentemente senza una congiunta valutazione con lo Stato della modificabilità di queste norme per ora le “mazze” sarà meglio tenersele in saccoccia.

Poi si dovrà vedere semmai con quali motivazioni ed argomentazioni la Regione sosterrà nel confronto con lo Stato l’opportunità di modificare queste norme di evidente interesse generale e di lungimirante tutela. Noi siamo curiosi di sapere cosa si dovranno inventare dopo le fandonie e le scuse che hanno accompagnato l’approvazione di detto provvedimento legislativo.

Nonostante con la recente approvazione del Piano casa due il centro destra abbia corretto alcuni aspetti della legge sul Golf ora l’impugnativa dimostra che nonostante questo intervento a meno di un mese dall’approvazione della legge madre, la legge sul golf in Sardegna per ora non si applica e dovremo fare i conti con il Mibac per mettere a punto una modifica del PPR che abbia i crismi dell’opportunità e della ragionevolezza.

Mi pare tutto sommato una bella notizia che gratifica la lotta politica e parlamentare da noi svolta e che pone una serissima ipoteca sulla approvazione governativa anche del Piano Casa recentemente approvato che fra l’altro non avendo prorogato la legge  precedente ( la n.4 del 2009) non ha alcun senso giuridico e che se applicata metterà cittadini e operatori in una serie indicibile di guai.

Abbiamo bisogno, conclude Sanna, di non pensare più con queste semplificazioni che stanno compromettendo l’ambiente ed il territorio sardo al punto da renderlo sempre più vulnerabile ed a rischio di calamità. La comunità internazionale già a partire dalla Convenzione Europea del Paesaggio tenutasi a Firenze nel 2000 ha sollecitato i paesi membri a voler improntare le proprie politiche di sviluppo alla loro sostenibilità ambientale e paesaggistica ed ad un controllo più rigoroso del consumo dei suoli. Si tratta di scommettere sulle nuove frontiere dell’umanità con un sentimento più solidale e non egoista e governare i processi pubblici secondo i criteri di sostenibilità e soprattutto di precauzione nella consapevolezza che il paesaggio e l’ambiente sono beni indisponibili dell’umanità e che dobbiamo renderli ai nostri figli possibilmente meglio di come gli abbiamo ricevuti. Red-com