Si discuterà domani, martedì 22 novembre, alle 10.30, nella Sala del Consiglio Comunale di Cagliari, della mozione sulle problematiche legate al futuro e al presente dello storico Stadio sant'Elia, presentata dai consiglieri Paolo Casu (Partito sardo d'Azione) e Giovanni Chessa (Udc).
La Mozione, che riassume la storia dello Stadio Sant'Elia, si propone di tracciare un percorso storico, sportivo e culturale che analizzi e ripercorra il decadimento della struttura sportiva. Casu e Chessa hanno sottolineato che occorre capire subito, quale sia il futuro previsto per questa immensa struttura sportiva, da anni gestita dalla società sportiva Cagliari Calcio. Ribadendo un chiaro e inequivocabile "No" alla demolizione invasiva, i due Consiglieri, propongono per l'immediato futuro, un utilizzo polifunzionale e misto per questa struttura, che può e deve rinascere quale centro sportivo, oltre che come grande centro culturale e ricreativo per i grandi eventi
"Credo che interessi a tutti i cittadini- ha sottolineato Casu - conoscere quali programmi si siano riservati per questa grande struttura, da anni assegnata al Cagliari Calcio, da anni in contenzioso, ricorda, con lo stesso Comune di Cagliari. I tifosi, che frequentano lo stadio, sono prima di tutto cittadini e come tali pagano le tasse e hanno diritto di vedere il calcio della loro squadra nella nostra città. In un momento di grave e profonda crisi economica occorre ripensare al concetto di sport e di struttura sportiva, quale centro polifunzionale per attività agonistiche sportive ma anche economiche, ricreative e culturali e di grandi eventi. Non vedo niente di strano se all'interno dell'immensa area sportiva di S. Elia, nasca affianco al vecchio stadio, un nuovo Stadio più piccolo e moderno, con un accordo pubblico-privato che garantisca la proprietà dell'area al Comune di Cagliari".
"Troviamo assurde - hanno rimarcato i due Consiglieri - le dichiarazioni rilasciate dall'ex Sindaco Floris, che paragona la città di Cagliari a Sponsor della squadra, quasi a voler giustificare l'irrisorio canone di locazione che la Società Sportiva, avrebbe dovuto pagare all amministrazione comunale". Red.