Confartigianato Imprese Sardegna ricorda che tutte le aziende non individuali, entro il prossimo 29 novembre, hanno l’obbligo di comunicare al Registro Imprese il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), pena una sanzione amministrativa fino a 1.032 euro.
Lo conferma il Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, con la Circolare 3645 del 3/11/2011. Tale nota sottolinea l’obbligo verso tutte le imprese costituite in forma societaria, e che “il mancato rispetto di tale termine comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’art.2630 del Codice Civile in capo al legale rappresentante dell’impresa stessa”.
La Posta Elettronica Certificata è un sistema di posta elettronica (e-mail), che consente di inviare documenti informatici fornendo anche la certificazione dell’invio e dell’avvenuta o mancata consegna, ma anche del contenuto del messaggio scambiato tra il mittente e il destinatario.
Se entrambe le caselle di posta elettronica, sia quella del mittente sia quella del destinatario, sono caselle P.E.C., il messaggio viene ad avere lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento.
Le caratteristiche della P.E.C. infatti, definite nel Decreto del Presidente della Repubblica 11.2.2005 n. 68 e nei collegati documenti tecnici, consentono a questo sistema di garantire un servizio più completo e sicuro, unendo l'immediatezza nella consegna tipica della e-mail, alla validità legale. Infatti le ricevute (di invio e di consegna del messaggio) rappresentano una prova legale opponibile a terzi che il messaggio inviato è giunto a destinazione.
A questi si uniscono la certificazione del contenuto del messaggio trasmesso (nella raccomandata A/R tradizionale viene certificata la spedizione/ricezione ma non il contenuto) e la sicurezza, dato che i messaggi viaggiano su canali sicuri e vengono "firmati" alla sorgente e verificati a destinazione, in modo da garantirne l’inalterabilità.
Un altro vantaggio è l'economicità: a parte gli ovvi costi di connessione (ormai presente nella quasi totalità delle aziende), per la P.E.C. si paga solo il canone annuo per l'attivazione del servizio.
La casella di P.E.C., quindi, potrà essere utilizzata come una normale casella di posta elettronica, ma anche per effettuare tutte quelle comunicazioni “ufficiali” per le quali il mittente vorrà avere delle evidenze con valore legale dell’invio e della consegna del messaggio.
Le modalità di accesso sono infatti simili a quelle della tradizionale e-mail, ma i messaggi inviati con la posta certificata viaggeranno “imbustati”: il contenuto del messaggio non è infatti nel messaggio stesso, ma è inserito in un allegato che dovrà essere aperto a parte dal destinatario.
Si tratterà quindi di adattarsi ad una gestione dei messaggi scambiati un po’ più complessa rispetto a quella di una normale casella: ai messaggi veri e propri, come abbiamo visto, si sommano i messaggi di servizio relativi alle varie notifiche di consegna e/o di ricezione. Tali notifiche devono essere conservate come prova, proprio come siamo abituati a fare da sempre con le ricevute e le cartoline di ritorno in una normale raccomandata A/R.
Per attivare la casella di Posta Elettronica Certificata è necessario seguire le istruzioni contenute nel sito o nel manuale operativo del Gestore scelto. Solitamente la procedura consiste nella compilazione di un ordine on line in cui vanno inseriti i propri dati.
Inoltre, è necessario l’invio, a mezzo fax, della copia della carta d’identità del Legale Rappresentante dell’impresa e di una dichiarazione sostitutiva di certificazione della partita IVA. Nelle 48 ore successive al pagamento vengono consegnati al cliente i dati per accedere alla casella di P.E.C.
Una sezione dedicata a normativa e regole di utilizzo si può trovare nel sito internet del CNIPA (Centro nazionale per l’informatica nella Pubblica amministrazione: www.digitpa.gov.it ), sito nel quale è anche pubblicato ed aggiornato l’elenco dei gestori abilitati per il servizio di P.E.C.
Il costo varia ovviamente per ciascun operatore abilitato, ma solitamente è fissato tra i 5 ed i 50 euro all’anno, anche in base ai servizi offerti (capacità di memoria, quantità di spazio a disposizione, servizio di avviso con sms, filtri antivirus, antispam, etc.). Com