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Il Presidente Cappellacci alle parti sociali: “Un’agenda Sardegna per orientare sia azione politica regionale che rivendicazioni nei confronti dello Stato”.

Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha rivolto un appello alle parti sociali per "redigere insieme un’agenda-Sardegna, finalizzata ad orientare condividere le prossime iniziative su due piani: il primo riguarda il livello delle politiche regionali, ad iniziare dalla manovra Finanziaria; il secondo è quello inerente alle rivendicazioni nei confronti dello Stato sulle questioni ancora aperte e, in particolare, sulla vertenza entrate, sulla questione Equitalia, sul patto di stabilità, sui trasporti e le infrastrutture".

"La situazione economica e sociale della nostra Isola - ha precisato Cappellacci - richiede la massima coesione della politica e dell’intera società sarda. Ritengo doveroso fare nostre le preoccupazioni e le aspirazioni espresse da diversi settori della nostra comunità, anche durante le recenti manifestazioni di piazza, e ricondurle con impegno e responsabilità a uno sbocco che deve essere costituito dall’azione politica condivisa, concreta e determinata. Sulle grandi questioni e soprattutto su quelle che si decidono nei palazzi romani, è necessaria un’azione unitaria di tutta la società sarda. In una fase come quella attraversata dall’Isola e dall’intero paese, pur nella diversità delle posizioni e delle valutazioni, il confronto, anche aspro, è indispensabile per addivenire a soluzioni condivise. Ritengo altresì che, al di là delle diversità di fazione politica, di categoria e di campanile, sia comune, diffusa e forte la volontà positiva di concorrere a determinare il futuro della Sardegna con idee, progetti e valori propri nella nostra Isola e non più con scelte calate dall’alto".

"E’ meglio – ha aggiunto il presidente, riprendendo una metafora già richiamata nei giorni scorsi per rappresentare la necessità di superare ogni divisione- essere amici che diventare pascolo per avvoltoi e corvi. I numerosi precedenti della storia dell’Autonomia – ha concluso il presidente- dimostrano che le divisioni hanno compromesso risultati che sembravano a portata di mano e che i momenti di coesione, di unità e di determinazione hanno invece consentito di raggiungere obiettivi apparentemente irraggiungibili". Red.