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Ici, pensioni, lavoro: Monti chiede “rigore, crescita e equità”

"Più tardi si comincia, più tardi arriveranno i benefici delle riforme. Le scelte degli investitori sono guidate dalle aspettative su come sarà l'Italia fra 10 o 20 anni. Non c'è iato fra quello che dobbiamo avviare oggi anche se avranno effetti fra 20 anni e quanto accade ora". Così Mario Monti in uno dei passaggi più significativi dell'illustrazione al Senato del programma del nuovo esecutivo: "i sacrifici necessari per ridurre il debito dovranno essere equi. Maggiore sarà l'equità, maggiore sarà il sostegno parlamentare ai provvedimenti".

Dopo il "saluto deferente al Capo dello Stato che con grande saggezza, perizia e senso dello stato ha saputo risolvere una situazione difficilissima per il Paese", Monti ha ricordato che il "Parlamento è lo snodo decisivo per il riscatto della vita democratica (...) Da parte mia vi sarà sempre una difesa del ruolo delle Camere come protagoniste del pubblico dibattito". Il premier ha elogiato la "generosità e la cordialità del presidente Schifani" e riconosciuto "l'impegno nel facilitare la mia presa di successione" di Silvio Berlusconi".

Vogliamo "riconciliare i cittadini e le istituzioni, i cittadini e la politica - ha detto Monti - Vorrremo aiutarvi a superare una fase del dibattito molto acuta, con la fiducia che la politica sia riconosciuta come motore del progresso del Paese"

Il progetto europeo attraversa il momento più difficile del dopoguerra, ha ricordato Monti, ma un "fallimento dell'unione monetaria sarebbe deleterio non solo per noi (...) ci riporterebbe là dove l'Europa era negli anni '50.  "Il progetto dovuto alla lungimiranza di Adenauer, Monnet, Schumann e vorrei molto sottolineare De Gasperi, e che per sessant'anni abbiamo perseguito dal Trattato di Roma, è
sottoposto alla prova più grave dalla sua fondazione. Un fallimento non sarebbe deleterio solo noi europei - ammonisce Monti - ma sarebbe anche il venire meno alla costruzione di un mondo più equilibrato, in cui la Ue potrà esercitare il ruolo che
le compete".

Questi i tre pilastri per ridurre il debito pubblico italiano. "L'assenza di crescita ha annullato i sacrifici fatti. Dobbiamo porci obiettivi ambiziosi nella riduzione del deficit ma non saremo credibili se non ricominciamo a crescere", se non rendiamo meno ingessata l'economia, se non si favorisce l'ingresso di giovani e donne nel mondo del lavoro.

"Se falliremo, la spontanea evoluzione della crisi ci esporrà tutti a condizioni ben più dure - ha detto Monti - La crisi è internazionale ma l'Italia ne ha risentito in modo particolare".

"La debolezza della nostra economia precede l'avvio della crisi: il prodotto interno lordo è cresciuto del 6,7% dal 2001 al 2007, contro il 12% della media dell'area dell'euro. I risultati sono deludenti al Nord come al Sud e non faccio paragoni, come fanno in molti, con la Cina".

Da un lato provvedimenti d'emergenza; dall'altro, ha detto Monti, verranno proposte "iniziative concrete per modernizzare strutture economiche e sociali per ampliare le opportunità per imprese e cittadini".

Sarebbe "un'ambizione eccessiva pretendere di risolvere in un tempo limitato tutti i problemi che hanno origini profonde e comportamenti consolidati. Noi
imposteremo invece il nostro lavoro per mettere a punto gli strumenti da mettere a disposizione dei governi che verranno per cambiare il futuro".

"Può contribuire al risanamento - ha detto Monti - Ma in ragione della complessità della regola sarà opportuno studiare l'esperienza di Paesi europei che hanno affidato ad authority la valutazione del suo rispetto nel bilancio dello Stato". 

“Il sistema è fra più sostenibili in Europa, già adesso l'età di pensionamento è superiore a quella dei lavoratori tedeschi e francesi". Ma c'è "disparità di trattamento".
Legata all'intervento sulle pensioni la lotta all'evasione fiscale, che in Italia vale "un quinto del Pil". "Occorre favorire un maggior uso della moneta elettronica (...) rendere operativi gli strumenti di rilevazione deduttiva del reddito".

"Intendiamo riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare (...) L'esenzione dell'Ici delle abitazioni principali è in Europa una peculiarità" tutta italiana.

"Alcuni sono più tutelati di altri (...) Il nuovo ordinamento verrà applicato ai nuovi rapporti di lavoro e non a quelli già in essere. (...) Intendiamo spostare il livello di contrattazione a livello locale (...) per assecondare le trasformazioni dell'economia italiana e assicurarne la crescita". Monti ha anche parlato di "riforma sistematica" degli ammortizzatori sociali per "evitare le angosce che accompagnano i processi" di trasformazione del mercato del lavoro.

"Restringere le opportunità per i giovani si trasforma in meno opportunità di crescita del Paese. Per questo ritengo importante adottare misure che valorizzino le capacità individuale e regolino i sistemi di cooptazione". 

A fronte dei sacrifici necessari per tutti gli italiani, "saranno ineludibili interventi per contenere i costi delle cariche elettive", che dovranno contribuire a questo sforzo usando il criterio della "sobrietà. Ci si dovrà allineare alle best practices europee". Monti ha annunciato che provvederà ad una spending review del fondo unico della presidenza del Consiglio.

"Il riordino delle province può essere disposto con legge ordinaria, la riforma della Costituzione potrà completarne il processo" la cancellazione.

"Nell'immediato dobbiamo dare piena attuazione alla manovra varata questa estate completandola con interventi in linea con la lettera Ue", ha detto ancora il premier Mario Monti.