“A livello nazionale abbiamo stimato che occorrerà almeno un decennio per recuperare i livelli dell’occupazione pre crisi. Per la Sardegna fare previsioni è difficile soprattutto se non verranno innescate politiche a supporto di imprese, giovani e apprendisti, per formazione e nuove assunzioni”.
Questa è la previsione, e l’auspicio, che Filippo Spanu, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, ha fatto esaminando i dati Istat, Eurostat ed Excelsior 2011, su disoccupazione, propensione all’assunzione e numero di apprendisti.
L’analisi parte dagli effetti causati, sul lungo periodo, dalla Grande recessione del 2008-2009, proiettati sulla dinamica occupazionale prevista per il 2011-2014. “Per gli anni successivi a quest’ultimo triennio– continua Spanu - abbiamo stimato un andamento costante dell'occupazione pari alla media 2011-2014, ottenendo così che il mercato del lavoro riuscirà a recuperare il livello lavorativo dell'anno pre-crisi (2007) solo nel 2021”. “Ovvero, se a livello Nazionale gli occupati della crisi del 1992 sono stati riassorbiti dopo 10 anni – continua il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – nella nostra Regione, per tornare al 2007 e colmare il calo dell'occupazione di questa Grande Recessione, occorrerà molto più tempo, se non si interverrà rapidamente con azioni sostanziali,”.
“Una grande opportunità – riprende Spanu – è data dall’apprendistato, la cui riforma è stata approvata con il Decreto Stabilità ratificato in via definitiva sabato scorso, e la cui entrata in vigore è stabilità nel 1 gennaio 2012. Tale novità rilancerebbe questo contratto e ridurrebbe, così, la distanza tra giovani e mercato del lavoro. Da un lato i ragazzi potrebbero trovare nuove strade per imparare una professione e dall’altra le imprese potranno formare manodopera qualificata di cui hanno bisogno”.
La disoccupazione under 25 della Sardegna: il confronto con le regione europee
Esaminando i dati (del 2010) delle regioni europee sul fenomeno della disoccupazione giovanile, si riscontra come la Sardegna sia al 248esimo posto su 271 regioni, con il 38,8% di disoccupazione tra i 15 e 24 anni. Il posto peggiore lo occupa Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, seguita dalla Martinica e da Guadalupa. La peggiore delle italiane è la Basilicata (42,0%), seguita da Campania e Sicilia.
I numeri dell’apprendistato in Sardegna
I numeri degli apprendisti della Sardegna del primo semestre 2010 (gli ultimi dati disponibili – fonte INPS), dicono che questi erano 8.667, in calo rispetto all’anno precedente, periodo in cui si registravano 9.973 assunti, di cui 4.916 in imprese artigiane (49,3%) e 5.057 in imprese non artigiane. In ogni caso, dai dati del 2009 emerge anche come la percentuale degli assunti nelle imprese artigiane sia “sotto la media nazionale” mentre la percentuale di quelli impiegati nelle aziende non artigiane sia a un livello definibile “basso”.
Le professioni dell’apprendistato in Italia
Le professioni dell’artigianato con maggiore utilizzo dell’apprendistato sono (percentuale di apprendisti sul totale degli assunti):
- parrucchieri, estetisti e assimilati: 47,5%
- edili 40,3%
- pasticceri, gelatai e conservieri artigianali 21,8%
- Elettricisti nelle costruzioni civili e assimilati 19,4%
- Meccanici e montato ridi apparecchiature termoidrauliche 19.3%
- Lastroferratori 19,0%
- Baristi e assimilati 17.9%
- Aiuto contabili e assimilati 17,9%
Le assunzioni: le province con la maggiore propensione a impiegare giovani tra i 18 e i 29 anni (per il 2011, entro il 31 dicembre)
In Sardegna, i dati previsionali delle imprese “orientate ad assumere” under 30 entro il 2011, incrociati con i numeri della popolazione, dicono come la prima provincia sia Cagliari, con 6.700 assunzioni totali previste (36,7%, percentuale di assunti under 30 sul totale assunti) seguita da Sassari con 3.670 assunti (33,1%), da Oristano con 890 assunti (32,9%) e Nuoro con 2.120 assunti (22,6%).
A livello nazionale, la provincia che registra il più alto rapporto tra assunzioni under 30 con la popolazione giovanile tra 18 e 29 anni è Milano con un valore di 5,5 assunzioni under 30 ogni 100 giovani, seguita da Trieste (4,8%), Bologna (4,7%), Rimini (4,6%), Firenze (4,5%), Torino (4,2%), Piacenza (4,1%), Sondrio (4,1%), Ancona (3,9%) e Livorno (3,9%). Red-com