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Peste suina – Interrogazione di Uggias (Idv) ai membri della Commissione.

Giommaria Uggias, deputato nel Parlamento Europeo di Italia dei Valori, ha presentato un'interrogazione indirizzata alla Commissione in relazione al divieto di esportazione di insaccati e carni suine sarde.


Si apprende attraverso fonti istituzionali che l'Unione europea – ha dichiarato Uggias - ha recentemente approvato un provvedimento per vietare l'esportazione di insaccati e carni suine sarde, a seguito del parere espresso dal Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali dell'Ue in merito alla diffusione in alcune zone della Sardegna di focolai di peste suina. Se da una parte e vero che dalla fine degli anni Settanta a oggi il virus della peste suina ricompare periodicamente in Sardegna, dove ormai tale malattia è considerata endemica, d'altra parte è anche vero che tale provvedimento potrà portare alla completa dismissione del settore suinicolo sardo, nonostante ben 469 aziende sarde che operano nel campo detengano la certificazione di eccellenza, un vero primato rispetto al livello nazionale italiano. Le conseguenze di una tale decisione andrebbero a colpire non solo i produttori colpevoli di non aver rispettato le norme di zooprofilassi necessarie a evitare la ricomparsa del morbo (pascolo brado etc.), anche tutte quelle aziende che hanno investito nella tutela dei propri allevamenti”.


La peste suina – ha poi aggiunto il deputato - è un problema che la Regione Sardegna dovrà affrontare in maniera definitiva imponendo regole più ferree, rna allo stesso tempo un divieto totale di esportazione delle carni suine sarde da parte dell'Ue potrebbe essere iniquo e dannoso per l'economia dell'isola. Pertanto si richiede alla Commissione se: a) la normativa Ue prevede delle misure per casi specifici o delle deroghe che possano disciplinare il caso di specie; b) non sia plausibile per l'Unione europea procedere con il provvedimento di divieto escludendo pero da quest'ultimo tutte quelle carni suine e insaccati sardi prodotti da aziende in possesso di un certificato di eccellenza e di non contaminazione e comprovata salute dei capi; c) non sia finanziabile un piano di intervento straordinario per sradicare questa fenomeno endemico”. Red-Com.