Press "Enter" to skip to content

Baradili, Pd, verso la conferenza programmatica: mattino della seconda giornata dei lavori

Conclusi i lavori del mattino a Baradili, allo start up della conferenza programmatica regionale del Partito Democratico in Sardegna.

Oltre 300 presenze al mattino del piccolo paese della Marmilla, 92 abitanti in tutto, che si è risvegliato invaso dai democratici provenienti da tutta l’isola, iscritti e non iscritti.

Con Baradili, un partito importante, il primo partito nell’isola alle ultime amministrative, sperimenta forme nuove di discussione, non riservate al solo gruppo dirigente ma aperto ai cittadini che hanno potuto partecipare e che continuano a partecipare anche su facebook, nel gruppo dedicato.

Ma rappresenta anche una novità il lavoro per gruppi non modellati sull’attività amministrativa ma su aggettivi che si vogliono attribuire alla Sardegna, coesa, giovane, democratica, diversa, sostenibile, impegnata, giusta.

Sette comunicazioni di ricercatori sardi per aprire la mattina, dal Crel allo Iares al centro studi della col diretti, coordinata da Pietro Morittu della segreteria regionale del Pd.

Per primo Patrizio Monfardini Università di Cagliari, che ha presentato i dati sulla stato della pubblica amministrazione. In totale la pubblica amministrazione costa meno in Sardegna che nel resto d’Italia ma alcuni punti sono più costosi e meno efficienti. Sul Pil totale la spesa in pubblica amministrazione rappresenta il 64%

Lilli Pruna ha presentato il rapporto del centro studi per le relazioni industriali sul lavoro in Sardegna, che ha sottolineato come l’occupazione è anziana e ragazzi e ragazze sono prive di occupazione a breve. Soprattutto si  è tornati indietro di 10 anni su quantità e qualità del lavoro.

Gino Mereu ha presentato il rapporto del Crel sulla competitività della Sardegna, de dati fra tutti. Aeroporti a livello italiano, meno i porti, ultime le ferrovie. Positivo il dato della raccolta differenziata con la Sardegna al di sopra della media italiana.

Efisio Perra, centro studi coldiretti ha dato dati sull’abbandono dell’agricoltura e sullo sviluppo innovativo potenziale.

Sara Frau, dello Iares ha dato dati sul benessere nelle 8 province sarde: significativo il dato che le province più ricche, Cagliari e Olbia non abbiano livelli di benessere appropriati e che istruzione e fiducia istituzionale vanno a braccetto.

Luisa Salaris esperta di demografia ha disegnato gli scenari che vedono solo Ogliastra e Gallura in crescita per popolazione nei prossimi anni. E sul fronte dell’immigrazione le prime nazionalità presenti in Sardegna sono Romania, Marocco, Cina, Senegal, Ucraina.

Infine Antonio Piludu presidente del Crel ha presentato i dati sulla povertà non ancora pubblicati. Per il Crel lo sviluppo sociale è essenziale fattore di sviluppo economico e che occorrono politiche innovative. La  politica di contrasto alla povertà non può prescindere da adeguate attività di sviluppo e occupazione: alle 12 avvio seconda fase sino alle 14.30 con oltre 200 persone impegnate nei gruppi. Com