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Asl di Sassari e Coni assieme per prevenire il diabete e l’obesità

Si chiama “Il movimento è vita” e mira a un intervento che incrementi l’attività fisica nella popolazione pre–diabetica, sovrappeso e obesa e a realizzarlo saranno l’Azienda sanitaria locale e il Comitato provinciale del Coni di Sassari.

Il progetto è stato presentato questa mattina nella sala di rappresentanza della sede Asl di via Cattalochino alla presenza del direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Marcello Giannico, del presidente del Coni di Sassari Gian Nicola Montalbano e del referente del progetto Massimo Pellicano.

L’obiettivo generale è quello di prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronico-degenerative con particolare riguardo alla popolazione pre-diabetica, sovrappeso, obesa a partire dai 40 anni di età, mediante l’utilizzo dell’attività motoria nella prevenzione delle patologie cardiometaboliche associate all’obesità.

A lavorare a stretto contatto di gomito, costituendo una équipe multidisciplinare, saranno un medico dello sport, un diabetologo-endocrinologo, un’igienista/nutrizionista, un laureato in Scienze motorie e uno psicologo. Il Coni inoltre individuerà un referente all’interno dello staff che si occuperà di reclutare i laureati in Scienze motorie, quindi coordinarli e, assieme alla Asl, formarli e informarli. Per la Asl di Sassari referente del progetto sarà il medico dello Sport Massimo Pellicano.

L’intervento, che si inserisce all’interno del Piano regionale di prevenzione per gli anni 2010-2012, è rivolto su base regionale a una coorte teorica di circa 15.000 soggetti sovrappeso e obesi a rischio di sviluppo di patologia cardiometabolica, individuati e reclutati su base volontaria.

Gli operatori condivideranno una serie di programmi volti a far conoscere i benefici effetti a scopo terapeutico derivanti dall’esercizio fisico e, ancora, i benefici dell’esercizio fisico e della corretta alimentazione a fini preventivi dell’obesità e del sovrappeso e delle patologie cronico-degenerative.

Le linee di intervento generale del progetto riguardano la prevenzione delle complicanze e delle recidive della malattia. L’intervento si propone di: condividere i programmi di educazione motoria attraverso corsi e seminari; elaborare schemi e tabelle finalizzate a raggiungere e incrementare il livello di attività fisica consigliato; compilare questionari specifici per la valutazione iniziale e finale dell’efficacia dell’intervento; ottenere misure antropometriche di peso, altezza, indice di massa corporea (BMI),  circonferenza addominale, pliche cutanee; superare la criticità legata alla ridotta pratica di attività fisica per ridurre il più possibile il numero di sedentari.

Per le adesioni ai corsi, la modulistica si può scaricare dal sito della Asl di Sassari all’indirizzo web www.aslsassari.it o dal sito del Coni www.conisassari.it . Le adesioni dovranno pervenire al seguente indirizzo mail: movimentoevita@conisassari.it

Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi al Coni Comitato Provinciale di Sassari Via Roma 15, telefono 079/235062, fax 079/2005513.

La sedentarietà - Costituisce il denominatore comune dell’obesità e del diabete. La semplice indicazione di incrementare l’attività fisica volontaria non risulta sufficiente al fine di determinare una consistente riduzione del peso tale da diminuire drasticamente i rischi cardiometabolici insiti nell’obesità, in quanto essa è contrastata dalla determinazione biologica a mantenere il peso raggiunto. Occorre quindi un supporto strutturato sia individuale che di gruppo che codifichi, controlli e moduli l’attività motoria in funzione dell’obiettivo sia metabolico e sia ponderale da raggiungere.

E’ possibile limitare gli interventi operativi a fasce di popolazione a maggior rischio di patologie future collegate con l’obesità, quali le patologie metaboliche e le malattie cardiovascolari.

Individuare queste fasce a rischio e agire su di esse risulta un obiettivo più realistico e abbordabile, che peraltro comunque determina consistenti riduzioni della spesa sanitaria, a fronte di un iniziale investimento relativamente elevato.

Recenti studi hanno peraltro ulteriormente approfondito i rapporti fra attività motoria e patologia metabolica, dimostrando che un esercizio fisico più articolato e quindi strutturato, personalizzato e controllato da operatori specializzati, sia più efficace nel modificare il peso corporeo e nel correggere le alterazioni metaboliche basali ed il bisogno di farmaci rispetto ad un esercizio affidato al paziente.

In Sardegna è attiva una consistente rete di centri antidiabetici che seguono circa 2.000 pazienti in media per centro e più recentemente si è vista l’insorgenza di centri per la cura dell’obesità. In alcuni di questi è già documentata un’attività di prescrizione motoria fornita ai pazienti (lavori scientifici, progetti accreditati realizzati o in realizzazione, personale specifico strutturato o a contratto, delibere Aziendali). L’esperienza e i dati preliminari elaborati da questi centri hanno dimostrato che l’attività motoria costituisce un potente volano per il cambiamento dello stile di vita, determinando consistenti miglioramenti della perfomance fisica e delle alterazioni metaboliche riscontrate. Secondo quanto prescritto dalla deliberazione di giunta regionale numero 53/50 del 4 dicembre 2009 recante “Indirizzi operativi in materia di medicina dello sport e di certificazione di idoneità medico sportiva per lo svolgimento di attività agonistica e non agonistica nella Regione Sardegna”, la promozione e la prescrizione dell’attività fisica in tutte le fasce d’età nella popolazione generale è ritenuta dalla Regione Sardegna strategica ai fini del miglioramento complessivo della salute dei cittadini, in considerazione delle numerose evidenze scientifiche che dimostrano in modo inequivocabile gli effetti preventivi e terapeutici dell’attività fisica e sportiva su molte patologie, con evidenti ripercussioni positive in termini di riduzione della morbilità e della mortalità.

Infatti la promozione dell’attività fisica rientra tra gli obiettivi del Piano regionale dei servizi sanitari della Sardegna 2006-2008. La promozione e la prescrizione dell’attività fisica nella popolazione generale andrà perseguita creando alleanze tra gli enti Locali, le Asl, l’Università, il Coni, gli enti di promozione sportiva, le società sportive e le istituzioni scolastiche.

In tale contesto si ribadisce il fondamentale contributo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

 

 

Alcuni dati su obesità, sovrappeso e diabete - L’obesità oggi viene descritta come un fenomeno a carattere epidemico, con 1,6 miliardi di adulti in sovrappeso e 400 milioni di obesi nel mondo. Le proiezioni dell’Oms mostrano che nel 2015 gli adulti in sovrappeso saranno circa 2,3 miliardi e gli obesi più di 700 milioni.

In Sardegna, secondo varie fonti, si stimano da 355.000 a 420.000 persone in sovrappeso e da 135. 000 a 184.000 obesi.

Secondo i dati regionali, in Sardegna si contano circa 495 mila ipertesi, 50 mila cardiopatici, 70.000 diabetici e prediabetici e 5.500 nuovi casi di ictus.

Nell’isola il dato epidemiologico a disposizione (Velluzzi F. 2007- Sanna E. 2006) riguarda la prevalenza di obesità e sovrappeso nella popolazione scolare sia delle medie inferiori che delle elementari. Si sono riscontrati tassi di sovrappeso intorno al 20 per cento e di obesità intorno al 5 per cento, sovrapponibili a quanto riscontrato nella popolazione di pari età del Centro Nord della penisola.

 

I dati percentuali emersi dall’indagine OKkio alla salute 2008, Passi 2009 e Passi d’Argento 2010 attestano i seguenti valori suddivisi per classi di età: la percentuale dei sovrappeso tra gli 8 e i 9 anni in Sardegna è 18,8 per cento, contro una media 23,6 in Italia; tra i 18 e i 69 anni saliamo al 22,5 per cento mentre in Italia siamo al 31,8; gli ultra 64enni sovrappeso in Sardegna sono 41,4 per cento mentre in Italia sono il 43,3 per cento.

 

La percentuale degli obesi invece, tra gli 8 e i 9 anni in Sardegna è del 6,5 per cento mentre in Italia arriva al 12,3; tra i 18 e i 69 anni sempre nell’isola la percentuale sale al 13,3 mentre in Italia è 10,4 per cento; infine per quanto riguarda gli ultra 64enni obesi in Sardegna la percentuali è del 14,4 per cento, non molto distante qualla che si registra in Italia che è del 14,9.

Il sovrappeso e l’obesità sono responsabili di circa l’80 per cento dei casi di diabete di tipo 2 (DM2), dati gli stretti rapporti fisiopatologici fra le due entità cliniche. In Italia colpisce il 4-8 per cento (90 per cento diabete di tipo 2 e 10 per cento di tipo 1) della popolazione generale ma almeno 1/3 non è diagnosticato.

Le persone con diabete rappresentano quindi ormai circa il 10 per cento della popolazione, considerando che circa il 30 per cento non è ancora riconosciuto. Nel nostro Paese, ogni anno, 75.000 persone con diabete subiscono un infarto, 18.000 un ictus, 20.000 vanno incontro a insufficienza renale cronica, 5.000 patiscono l'amputazione degli arti inferiori, 18.000 muoiono.

L’insorgenza della malattia risulta progressivamente più precoce a causa dell'emergenza obesità.

In Sardegna la prevalenza stimata và dal 4 al 10 per cento (ISTAT 2010; Progetto Cuore; Studio Passi; Studio Quadri) per un totale di circa 80.000 casi compresi i non diagnosticati (Piano Sanitario Regionale 2006-2008) che presentano un’età di insorgenza inferiore rispetto al resto della popolazione italiana. Com