Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha convocato oggi alle ore 15, al ministero, il Comitato per la Salvaguardia della Stabilità Finanziaria. È il primo segnale concreto di reazione del Governo alla tumultuosa giornata di ieri, chiusa da una riunione del premier Silvio Berlusconi con i ministri economici.
Un maxi emendamento alla Legge di Stabilità all'esame del Senato, blindato dalla fiducia, con le misure che l'Italia metterà sul tavolo dell'Europa per far fronte alla crisi: questa la mossa del Governo per mettere l'Italia al riparo dalla 'tempesta perfetta' dei mercati.
Di questo si parlerà anche in Consiglio dei ministri, convocato per stasera alle 20, mentre si continua a
ragionare sulla eventualità di un decreto legge con interventi concreti che, già domani al vertice del G20 di Cannes, possano convincere i partner Ue. Dismissioni, liberalizzazioni, grandi opere cantierabili, norme sul lavoro continuano a essere il 'piatto forte' del menu che il nostro paese dovrebbe presentare ai tavoli delle istituzioni comunitarie.
L'ipotesi prende corpo al termine di una escalation micidiale sul versante dei mercati finanziari: dopo una serrata serie di contatti, avviata con il suo ritorno anticipato a Roma, Silvio Berlusconi convoca il vertice di governo a Palazzo Chigi con la Lega e i ministri economici. Il premier chiama al telefono Angela Merkel, per un'analisi "della situazione economica e finanziaria che si e' venuta a creare a seguito dell'annuncio della Grecia di indire il referendum". E "conferma" al Cancelliere tedesco "la ferma determinazione del governo italiano di introdurre in tempi rapidi le misure definite con l'Agenda europea".
Berlusconi è costretto ad accelerare perché il capo di Stato non sta con le mani in mano. Anzi, chiede al Governo di fare presto e ipotizza convergenze più ampie nell'interesse nazionale, sulle misure economiche, con parole che a molti sembrano introdurre ad un nuovo esecutivo. Il Capo dello Stato evidenzia la drammatricità della crisi e spiega che "dinanzi all'ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari, e alla luce dei molteplici contatti stabiliti nel corso della giornata, considera ormai improrogabile l'assunzione di decisioni efficaci nell'ambito della lettera di impegni indirizzata dal governo alle autorità europee". Il governo agisca subito, dunque, è l'appello del Presidente della Repubblica, che aggiunge: "Diversi rappresentanti dei gruppi di opposizione hanno manifestato la disponibilità a prendersi le responsabilità necessarie in rapporto all'aggravarsi della crisi".
Sibillina la chiusura del messaggio del Quirinale: "Nell'attuale, così critico momento - scandisce la nota di Napolitano - il paese può contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall'Italia. Il Capo dello Stato - conclude la nota - ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva".
Il sogno, sostiene esplicito e polemico Libero, è quello di "un governo fatto di soli tecnici. Senza politici dentro. Solo professori, economisti, personalità che godano di un'autorevolezza 'universalmente riconosciuta', il più possibile non riconducibili a una parte o all'altra. E guidato da una persona di 'indubbia credibilità nazionale e internazionale'. C'è già il nome: Mario Monti".