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Zone interne, La Spisa: individuare giusti modelli sviluppo

“Abbiamo avviato un percorso condiviso con i territori per cercare di contrastare i problemi, i ritardi e le criticità tipiche delle aree interne e meno sviluppate che storicamente soffrono per spopolamento, indici socio - economici critici e marginalizzazione. Problematiche che stiamo contrastando attraverso la territorializzazione della programmazione, un nuovo sistema di incentivi e mantenendo costanti le risorse per cultura, ricerca, innovazione e formazione. Il presidio delle zone interne può e deve essere mantenuto individuando i giusti modelli di sviluppo”. È quanto affermato dal vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, partecipando alla presentazione della ricerca realizzata dalla CNA sarda ‘Il futuro delle zone interne tra spopolamento e abbandono: quali politiche di riequilibrio territoriale?’.

“Sono state messe in campo una serie di azioni sostenute da strumenti innovativi per dare risposte concrete che vadano oltre le contrapposizioni ideologiche e territoriali – ha proseguito La Spisa –. Lo scorso anno la Giunta ha stanziato 100 milioni per i Pacchetti Integrati di Agevolazione (PIA) e, attraverso la legge Regionale 28 dicembre 2009 n. 5, art. 5. finanziata con 400 milioni, ha avviato un programma di interventi di infrastrutturazione e servizi correlati allo sviluppo delle attività produttive. Ottimi risultati stanno arrivando dai Progetti di Filiera e Sviluppo Locale che stiamo portando avanti in tutta l’Isola con particolare attenzione alle zone che soffrono maggiormente la crisi”.

“Stiamo dando seguito a quanto previsto nel Programma Regionale di Sviluppo – ha concluso il vice presidente della Regione - e sin dall’inizio della legislatura c’è stata grande attenzione ai progetti destinati alle zone interne e a piccoli comuni che hanno risentito in modo più pesante degli effetti della congiuntura. La nostra idea è quella di un nuovo modello di sviluppo economico-sociale che veda l’integrazione tra entroterra e aree urbane e costiere”.