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Beni demaniali – Cappellacci, rivedere patto penalizzante per la Sardegna

"E' uno dei tanti patti con lo Stato che prevedono che la Sardegna abbia ciò che le spetta solo a 'babbu mortu'". Così, il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha replicato alle affermazioni in Aula di alcuni consiglieri del Partito Democratico che hanno sollevato il problema dei Beni Demaniali nel corso del dibattito sul Piano Casa.

"L'intesa stipulata nella passata Legislatura, nel marzo del 2008,  prevedeva il trasferimento degli immobili, previa riallocazione delle funzioni per le quali uno studio di fattibilità redatto nell'agosto dello stesso anno aveva stimato un costo di circa 56 milioni di euro a carico dell'Amministrazione regionale. A questa criticità - ha spiegato il Presidente - si erano aggiunte altre riguardanti il Comitato di Sorveglianza e l'incompatibilità a far parte di tale organismo dichiarata da parte dell'Avvocatura dello Stato. Da qui siamo dovuti ripartire, rivedendo la struttura del Comitato affidandone la responsabilità alla Direzione generale della Presidenza della Regione, che ha riavviato il negoziato per arrivare a un accordo condiviso e che salvaguardi pienamente i diritti della Sardegna".

"Insomma,  è una ripetizione di quanto accaduto per altre materie: come la vertenza entrate, per la quale non si era tenuto conto della questione riguardante il patto di stabilità.  Si continuano a contrabbandare come risolutivi e immediatamente efficaci - ha osservato il presidente della Regione - patti che non fanno altro che rimandare i problemi e  trasferirli in capo  a chi verrà dopo, alle future generazioni. Se quanto pattuito nel 2008 fosse stato realmente vantaggioso e immediatamente realizzabile, chi oggi tenta   di attribuire ad altri il risultato della propria inconcludenza, avrebbe avuto tutto il tempo per arrivare al risultato finale. 

Noi siamo convinti che le giuste rivendicazioni dei Sardi debbano essere difese in concreto e non soltanto sulla carta. Per questo abbiamo attivato un processo finalizzato a ottenere i beni che spettano alla Regione Sardegna senza che ancora una volta ci sia chiesto di sottostare a condizioni capestro". Red-com