La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore, Sergio Milia, ha definito le procedere per la nomina del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Sardegna Film Commission”, la cui composizione è disciplinata dall’articolo 9 dello Statuto. Quali componenti del CdA della Fondazione Film Commissione sono stati designati, Antonello Grimaldi, Rosanna Castangia, Gianni Cesaraccio, Filippo Spina e Giovanni Follesa. I componenti dello stesso Consiglio, a regime, rimarranno in carica per 5 anni.
“Mi auguro - ha detto l’assessore Sergio Milia – che ora si proceda immediatamente alla definizione interna degli incarichi, davanti ad un notaio, e si inizi finalmente a lavorare per dare cuore e gambe alla Fondazione che deve dare puntuale applicazione alla normativa per incoraggiare e sostenere la produzione cinematografica e promuovere il territorio regionale. La “Sardegna Film Commission” ha come finalità quella di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e ambientale, le risorse professionali e tecniche, creando le condizioni per attrarre in Sardegna produzioni cinematografiche, audiovisive e televisive”.
I compiti dell’organismo sono quelli di dare informazioni sulle opportunità e sui servizi offerti alle produzioni nel territorio regionale, con facilitazioni logistiche e organizzative. Promuovere opere cinematografiche e audiovisive che valorizzano l’immagine e la conoscenza della Sardegna, in collaborazione con Enti Locali, soggetti pubblici e privati, organismi di produzione e di servizi operanti in Sardegna nonché con altri organismi nazionali e internazionali. Tra le finalità anche quella di consulenza marketing per lo sviluppo dell’industria cinetelevisiva e multimediale, organizzazione, promozione e sponsorizzazione di manifestazioni ed eventi culturali ed artistici, per favorire l’espansione e la visibilità sul mercato nazionale ed internazionale delle produzioni realizzate in Sardegna. Saranno promosse le attività di coordinamento e collaborazione con altre Film Commission italiane e straniere, per favorire coproduzioni interregionali, in particolare nel Mezzogiorno e nel bacino del Mediterraneo. Tra le finalità, ritenute fondamentali, quella di attrarre investimenti e favorire l’accesso alle risorse previste sia dallo Stato che dalla Unione Europea per lo sviluppo delle industrie tecniche e delle società di produzione e distribuzione.