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Ue si aspetta stasera dal govenro italiano misure chiare e non buoni propositi e un calendario definito

L'Unione Europea si aspetta che l'Italia presenti stasera un pacchetto di "misure chiare con una timing definito". Lo ha detto il portavoce della commissione Ue Olivier Bailly. "Abbiamo bisogno di una chiara lista e del timing: è quello che ci aspettiamo dall'Italia stasera".

"L'aggravarsi della crisi ha una dimensione mondiale ed europea, ma la particolare vulnerabilità dell'Italia ha radici nazionali". E' Super Mario, come lo chiama buona parte della stampa internazionale, l'ex governatore della Banca d'Italia Draghi, che alla Giornata mondiale del risparmio richiama ancora una volta l'Italia alle proprie responsabilità.

"L'alto livello del debito pubblico, i dubbi sulle prospettive di crescita della nostra economia, le incertezze e i ritardi con cui si provvede alla correzione degli squilibri e alle misure di rilancio della crescita".

Secondo il presidente entrante della Bce, "dopo sei mesi di sostanziale ristagno, nel secondo trimestre di quest'anno il prodotto in Italia è tornato a crescere ma a un ritmo molto modesto. Le vendite all'estero, che pur continuano a sostenere l'attività economica, risentono del minor vigore della domanda mondiale. Nei sondaggi", rileva ancora Draghi, "le imprese segnalano un indebolimento delle prospettive a breve termine e un deterioramento dei giudizi sulle condizioni per investire. Sulla domanda interna pesano la debolezza del reddito disponibile delle famiglie, la lenta ripresa dell'occupazione, la stessa incertezza sulle prospettive dell'economia".

"I rischi di un indebolimento ulteriore delle prospettive di crescita", avverte il governatore, "sono significativi, in un contesto di forte incertezza". E secondo il futuro numero uno dell'Eurotower, "è urgente darsi una governance in cui disciplina di bilancio e solidarietà trovino reciproco supporto". E' necessaria inoltre "l'immediata attuazione degli strumenti di sostegno finanziario per la gestione della crisi". E tuttavia tutto ciò sarà inutile "senza una risposta risolutiva e duratura che venga da adeguate politiche nazionali, che promuovendo la crescita rimuovano gli squilibri delle finanze pubbliche".

"La composizione del prelievo fiscale può essere modificata - suggerisce Draghi -trasferendone il peso dalle imposte e dai contributi che gravano sul lavoro e sull'attività  produttiva all'imposizione sulla proprietà e sul consumo". Per il governatore uscente della Banca d'Italia "nel breve periodo un sostegno alla crescita puo' provenire da azioni di tipo macroeconomico" ma "un rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate: elevare la concorrenza nei mercati dei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio più favorevole alle attività di impresa; sospingere l'accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro".
Tutto ciò, avverte Draghi, comporta "una sostanziale
ridefinizione delle priorità e del modus operandi delle politiche e delle amministrazioni pubbliche".

Se "bene disegnate e ben comunicate", ha sottolineato il numero uno di Palazzo Koch, le riforme strutturali "possono esplicare i loro effetti propulsivi sin da subito, migliorando la fiducia e le aspettative degli operatori, innalzandone la propensione a investire, riducendo gli spread sul nostro debito pubblico".