Arriva una riforma del lavoro "funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato". E' quanto si legge nella lettera che il Governo ha inviato a Bruxelles.
Uomini e donne in pensione a 67 anni nel 2026. E' quanto si legge nella lettera presentata dall'Italia a Bruxelles. "Nell'attuale legislatura - si legge nella lettera - la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi. Grazie al meccanismo di aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010 (art. 12 commi 12-bis e 12-ter, DL 78/2010, come modificato con art. 18 comma 4, DL 98/2011), il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026. Sono già stati rivisti i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita".
Entro il 31 dicembre 2011, "il governo affiderà l'elaborazione di un piano organico per l'abbattimento del debito attraverso anche le dismissioni ad una commissione ristretta di personalità di prestigio, in collaborazione con gli enti territoriali e con le principali istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali". E' quanto si legge nella lettera che il Governo ha inviato a Bruxelles.
Incontro bilaterale di circa 15 minuti tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e Manuel Barroso e Van Rompuy prima dell'inizio del vertice Ue.
Secondo quanto viene riferito, al presidente della commissione europea e a quello del Consiglio Ue, che hanno ricevuto la lettera di impegni del governo, il premier avrebbe illustrato le posizioni italiane. Posizioni che, viene spiegato, saranno approfondite nel corso del vertice dell'Eurozona.
Patto segreto per elezioni a Marzo con il porcellum per far fuori i "malpancisti" del carroccio.
Ancora una decisione per non decidere. La ditta 'B&B' ha deciso di non decidere per non cadere entrambi. Bossi pare abbia accettato nelle poco segrete stanze di palazzo Grazioli, di fare ancora un ultimo favore dell'ormai presunto premier, che vivacchia e non governa (cosa che non ha mai fatto per l'Italia ma ha comandato i suoi dipendenti della Camera e Senato affinché si adoperassero sempre per fare qualche leggina che lo mettessero al riparo dai rigori dalle probabile condanne per reati, anche gravi, che i tribunali italiani si apprestavano a pronunciare), e concedergli ancora una salvacondotto che lo porti fino alla fine dell'anno o ai primi del prossimo. E poi dimissioni ed all'inizio della primavera prossima elezioni politiche in modo che il cavaliere sia l'indiscusso candidato premier e il capo della Lega (ormai solo bossiano e poco lombarda) andando a votare con la legge elettorale attuale possa mettere fuori la schiera dei maroniani lasciando così solo (non potendo escludere anche il ministro dell'Interno) da solo. Cosa che se Maroni non si sveglia e manda tutto all'aria prima del compimento di questa sciagurata decisione. rimarrà emarginato per sempre. Quindi ieri sera, come scritto prima, come al solito si è deciso di non decidere ancora una volta con la speranza che la comunità europea chiuda gli occhi e faccia finta di non vedere la grande presa in giro di un uomo rimasto senza ossigeno e senza credibilità alcuna. Quindi i due principali artefici della mortificazione italiana, la ditta 'B&B' appunto, ha deciso che le pensioni di anzianità non si toccano ma si tratta sui 67 anni: La Lega Nord tiene duro e alla fine di una lunga giornata di contatti la posizione del Senatur cambia di poco, solo una timida apertura. Il governo italiano porterà a Bruxelles un pacchetto di misure in cui non figureranno interventi sull'anzianità. Ed anche su altri interventi sulla previdenza Umberto Bossi storce il naso: "sono sempre stato contrario a far pagare 10 volte chi ha già pagato", dice mentre nel Carroccio sale la tensione sul futuro del governo.
Il Senatur aveva accarezzato l'idea di 'staccare' la spina per andare subito alle elezioni, ma il timore di un governo tecnico lo ha frenato proprio mentre i maroniani non chiudevano a questa soluzione. "Sulle pensioni il governo rischia" ammette Bossi che si dice "pessimista" anche se "alla fine - aggiunge- una strada l'abbiamo trovata, bisogna vedere cosa dice l'Europa".
L'Italia, insomma, ribadirà nella sua lettera di risposta all'Ue che gli interventi sul sistema previdenziale sono stati già fatti, assicurando la sostenibilità dell'impianto pensionistico italiano, come la stessa Commissione europea ha avuto modo di verificare. Qualche ritocco si può valutare, agendo ad esempio su un anticipo dei tempi di equiparazione dell'età pensionabile delle donne o intervenendo sul pozzo senza fondo delle pensioni di invalidità, quelle sì fuori dai parametri europei.
"Abbiamo un sistema pensionistico che è più a posto di quello francese e tedesco", si arrabbia Bossi che giudica la lettera della Bce, in cui si chiedono interventi strutturali anche sul sistema pensionistico, "una fucilata a Berlusconi". Il leader della Lega ha infatti messo in conto che il no che in arrivo dall'Italia su questo nodo potrebbe mettere in serio pericolo la tenuta del governo. Su questo punto si è mossa la trattativa con gli alleati del Pdl che a metà giornata hanno tentato di sottoporre al Carroccio un pacchetto di misure che andavano incontro alle perplessità manifestate dall'Europa in materia previdenziale. Ma a fine giornata il dado è tratto: la Lega convoca i suoi deputati alla Camera per dare la linea.
Si va avanti nella difesa dei lavoratori del Nord che dopo tanti anni di lavoro hanno diritto ad andare in pensione: anche perché, fanno notare alcuni parlamentari leghisti, non e' agendo su questi capitoli di spesa che si promuove lo sviluppo. Il dibattito nella Lega sembra invece esserci acceso sulla possibilità di una caduta del governo. Bossi avrebbe accarezzato l'idea di 'staccare la spina' ma non vuole essere lui a provocare la fine del governo guidato dal Cavaliere con la prospettiva di un esecutivo tecnico, senza elezioni immediate.
Maroni e i suoi pensano invece che un anno di decantazione con un governo di responsabilità possa servire a rinforzare il Carroccio e a fare le riforme, anche quella elettorale. Per ora Bossi vuole quindi scrollarsi di dosso la responsabilità di un'eventuale caduta del governo e scarica la responsabilità delle difficoltà italiane sulla Banca centrale europea: "è un attacco a Berlusconi" e chi "fa quella roba lì, chi ha scritto la lettera, è un italiano...", afferma riferendosi alla famosa missiva partita da Francoforte ad Agosto.
La partita è delicata e Bossi non vuole sbavature: anche per questo all'insieme della truppa leghista oggi e' stata impartita la consegna assoluta del silenzio. Anche Pier Luigi Bersani, che ha chiacchierato a lungo con il ministro Maroni in Transatlantico nel pomeriggio, alla fine non è in grado di dire se un accordo tra Pdl e Lega sia stato trovato. "Maroni ancora non lo sa.." si lascia scappare il segretario del Pd con i cronisti.
"Con la Lega abbiamo raggiunto un accordo sull'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni ma non sulle pensioni di anzianità" riferisce in serata il ministro Mariastella Gelmini a Ballarò.