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al vertice europeo a Bruxelles da parte del governo italiano solo una lettera d’intenti per placare Merkel, Sarkozy e Bossi

Quindici pagine per tenere in vita il Governo e rispondere alle risatine di Sarkozy. Infatti, è arrivato nella notte l'accordo sulla lettera da inviare all'Unione europea tra il premier Silvio Berlusconi ed il leader della Lega Umberto Bossi, che mantiene il punto sulle pensioni di anzianità ma dà il via libera all'innalzamento graduale dell'età pensionabile a 67 anni.

La lettera, inviata anche al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, secondo quanto si appreso, è composta di 15 pagine e contiene un articolato programma di iniziative che l'Italia sottoporrà all'Unione europea

L'obiettivo è raggiungere i 67 anni d'età nel 2026 anche per le donne del settore privato, equiparando l'età pensionabile delle donne del settore pubblico. Nulla di diverso, fanno osservare fonti leghiste, di quanto siglato nell'accordo sul decreto della manovra del 13 agosto scorso. Per il resto nella missiva rientrano misure sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulle semplificazioni normative a vantaggio delle imprese e sul piano delle infrastrutture.

 Berlusconi punta ad ottenere dalla Unione europea ad un via libera di massima sull'impegno assunto dal governo italiano, convinto che i colleghi europei non attaccheranno l'Italia per non compromettere la stabilità dell'Unione. Perché no?", risponde il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un colloquio
con Repubblica, in cui boccia come "letterina" il documento che Berlusconi presenterà all'Ue: "Può fargli guadagnare 2-3 giorni", ma se anche "l'Europa dovesse accettare questo accordo minimo, ci penseranno i mercati a darci una bastonata".

Per Bersani, l'ideale resta un "governo di transizione sul modello Ciampi", ma al contempo "teme" che il premier "abbia pronto il lanciafiamme e sia pronto a usarlo contro il Paese". Un governo Letta, ribadisce, "sarebbe un passo in avanti ma dovrebbe fare le riforme" e il Pd resterebbe "all' opposizione". La terza via, prosegue, è il voto anticipato, anche a dicembre perché a marzo i danni sarebbero  "irreparabili".

Sul fronte alleanze, Bersani dice di lavorare per "rendere potabile e credibile per il governo un'alleanza di centrosinistra, quella che chiamano la foto di Vasto", ma che "la prospettiva finale rimane l'alleanza con i moderati". Il leader del Pd "capisce" la "tentazione" del Terzo polo di correre da solo, ma "vede" in Casini anche "una consapevolezza nuova rispetto al passato": "Adesso condivide la nostra analisi".