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Bossi: “Trovata la strada, vediamo cosa dice l’Ue”

"Sulle pensioni il governo ancora rischia ma alla fine una strada l'abbiamo individuata. Ora bisogna vedere cosa dice l'Europa". Lo ha affermato Umberto Bossi lasciando Montecitorio.

Le pensioni di anzianità "non si toccano" ribadisce il leader della Lega che, alla domanda se qualche intervento sulle pensioni verrà deciso risponde: "sono sempre stato contrario a far pagare dieci volte chi ha già pagato".

Il ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, e quello per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, sono giunti da pochi minuti a palazzo Grazioli per incontrare il premier Silvio Berlusconi. A via del Plebiscito è presente anche Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

 

 

La Lega tratta ma non c'è ancora accordo

Sulle pensioni si tratta ancora, ma nella Lega i 'maroniani' prendono in seria considerazione l'ipotesi di una fine anticipata del governo e si preparano già al dopo Berlusconi.

 Il ragionamento, spiegano fonti leghiste vicine al ministro dell'Interno, è questo: nell'ultimo anno e mezzo è stato eroso il consenso raccolto dalla Lega in 10 anni. Quindi, prosegue un maroniano, la soluzione tatticamente più utile al Carroccio sarebbe quella di far cadere l'esecutivo sulle pensioni, avere un governo tecnico di cui la Lega non faccia parte e che si occupi al posto nostro di "spalare la m...", viene detto senza eufemismi e cioè di tirar fuori l'Italia dalle secche pensando a provvedimenti per la crescita e a fare una riforma elettorale.

In questo modo, ragionano i maroniani, il Carroccio avrebbe tutto il tempo di riorganizzare il proprio partito e così di recuperare il consenso perduto, perché stando all'opposizione è più facile uscirne con le 'mani pulite' qualora si dovessero varare misure difficili da far digerire agli elettori.

Si tiene a sottolineare negli stessi ambienti leghisti che 'l'imperatore', cioè Bossi, non si tocca, ma i lumbard avrebbero già deciso per il dopo. Tanto che c'è chi si spinge a definire il cosiddetto 'cerchio magico' un "tumore" che basterebbe estirpare per restituire smalto al partito. 

In caso di crisi di governo, tuttavia, l'ipotesi di dar vita a un esecutivo tecnico viene ufficialmente respinta da Umberto Bossi che stamattina ha affermato perentorio: "noi non facciamo governi tecnici", riferendosi in particolare alla voce di un possibile esecutivo guidato da Gianni Letta. E ribadendo che se non si trovasse la quadra sulle pensioni, l'unica via sarebbe quella del voto anticipato.

Ma questo scenario, viene spiegato da fonti parlamentari del Carroccio, non viene visto di buon occhio neanche da chi è più vicino a Bossi perché andare al voto con l'attuale legge elettorale - è il ragionamento che si fa in queste ore - costringerebbe la Lega ad allearsi di nuovo con il Pdl e la base, in questo unita più che mai, non vuole più vincolarsi a Berlusconi (se il cavaliere non dovesse fare un passo indietro e affidare la premiership ad Alfano).    Sulle pensioni, intanto, la trattativa tra Pdl e Lega continua.

Il vertice dello stato maggiore leghista si è riunito con Bossi a Montecitorio ma al termine della riunione bocche cucite; i big leghisti torneranno da Berlusconi con la risposta del Senatur e, secondo quanto si apprende, ci sarebbero dei margini di mediazione a patto che, viene ribadito dai lumbard, non vengano toccate le pensioni di anzianità.

La Lega non molla, governo in stallo e a Bruxelles con un foglio d'intenti.

Il Cdm si è concluso dopo un'ora e mezza senza aver preso nessuna decisione sulla riforma delle pensioni.

Silvio Berlusconi ha proseguito la trattativa con la lega incontrando a cena vari ministri tra cui il leader del carroccio Umberto Bossi.

Domani non è previsto nessun Consiglio dei ministri. E' quanto si apprende in ambienti di maggioranza.

 La Lega non molla sulle pensioni di anzianità. Umberto Bossi ha ribadito anche nel vertice notturno che questa materia non è trattabile. Si starebbe quindi ragionamento su misure soft che porterebbero al graduale innalzamento dell'età  pensionabile.

A questo punto, l'obiettivo del presidente del Consiglio e' quello di andare a Bruxelles mercoledì prossimo con un calendario ed pacchetto di misure messo a punto sulla base di un eventuale accordo politico, ma senza un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri. La situazione è obiettivamente 'grave', si sottolinea in ambienti di governo, perché al momento il Carroccio ha detto no a qualsiasi proposta. Si tratta nella notte.

E' un momento difficile e dobbiamo saper rispondere alle sfide, ma bisogna trovare soluzioni che vadano bene a tutti. E' il ragionamento che Umberto Bossi, secondo diverse fonti governative, avrebbe svolto chiudendo la discussione in CdM sulle misure da adottare comprese le pensioni.

 Chi mi attacca ogni giorno non riuscirebbe mai a mettere insieme una maggioranza parlamentare in grado di compiere quelle scelte storiche che ci consentiranno di uscire dalla crisi. Lo ha detto Silvio Berlusconi, durante il Cdm, secondo fonti governative.

E' stato Silvio Berlusconi ad aprire il dibattito in Consiglio dei ministri, riferiscono fonti governative. Il capo del governo ha ripercorso quanto avvenuto ieri a Bruxelles confermando di avere avvertito nei confronti dell'Italia un clima "ostile". Ma l'assunto che la crisi sia determinata da me o dall'Italia, ha affermato, è assurdo perché le cose non stanno così. Il Cavaliere ha quindi riassunto le misure chieste dall'Europa citando in particolare la riforma delle pensioni, le liberalizzazioni, il lavoro e le privatizzazioni e auspicando che queste misure siano condivise da tutti.

Berlusconi ha quindi attaccato le opposizioni sostenendo che sono contente di poter criticare senza dover prendere decisioni difficili mentre al governo e alla maggioranza tocca l'onere di scelte storiche che non fanno prendere voti ma che servono al Paese. Dopo l'intervento del capo del governo ha preso la parola il sottosegretario Gianni Letta sottolineando la necessita' di mettere nero su bianco le misure per consentire al presidente del Consiglio di andare a Bruxelles con qualcosa da mettere sul tavolo dell'Ue.

E' stato quindi il turno di Giulio Tremonti, che, a detta dei presenti, è rimasto molto più sul vago parlando in generale di quello che si potrebbe fare. Più di qualche ministro ha avuto l'impressione che il ministro dell'Economia frenasse sulla possibilità che il governo vari entro mercoledì le misure. Nessun leghista ha voluto prendere la parola, ad eccezione di Umberto Bossi che ha sottolineato la necessità di dare risposta ai problemi del Paese, ma precisando che per farlo sono necessarie soluzioni che vadano bene a tutti.

"Scontro finale sulle pensioni". E' il titolo di apertura a tutta pagina della "Padania" in edicola domani. "Oggi il d-day .- si legge nell'occhiello - no all'innalzamento dell'età pensionabile. La Lega non arretra di un passo coerente con la posizione già espressa con la manovra di agosto".

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