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Spesa regionale – Uras (Sel): “Totale fallimento della Giunta Cappellacci”.

Luciano Uras, consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, in relazione ai dati sulla spesa regionale, ha dichiarato: "Il monitoraggio della spesa regionale, aggiornato al 10 di ottobre, ci rivela il totale fallimento della Giunta Cappellacci".

"Su quasi 10 miliardi di stanziamento finale in conto competenza (assegnazioni statali e fondi regionali) i pagamenti - ha sottolineato il consigliere Sel - sono pari ad appena tre miliardi e 400 milioni di euro, mentre a fronte di un ammontare di residui di oltre sei miliardi e 700 milioni, i pagamenti effettivi risultano pari a 1,625 miliardi. Lo stato della spesa regionale a fine anno è quindi di 5 miliardi e 108 milioni tra competenze e residui, rispetto ai 16 miliardi 617 milioni. I pagamenti quindi sono pari al 30,25%. Un vero disastro finanziario dovuto formalmente anche ai vincoli del patto di stabilità, ma sostanzialmente, alla inefficienza della macchina politico-burocratica della Regione e alla posizione subalterna della Giunta nei confronti del Governo nazionale. A questo dato si aggiunga il blocco subito sul fronte delle entrate per la mancata applicazione del nuovo regime di compartecipazione finanziaria stabilito dall’articolo 8 riformato dello Statuto, che costa alla Sardegna almeno 800 milioni anno, e l’aggressione alla spesa pubblica regionale e locale decisa con le manovre economico-finanziarie di questa estate predisposte dal Governo, che costerà non meno di 400 milioni di euro all’anno".

"La Sardegna, insomma, rischia - ha concluso Uras - di poter contare su risorse finanziarie appena sufficienti alla sopravvivenza degli apparati amministrativi e burocratici e alla erogazione di servizi minimi essenziali. Diventa urgente ragionare sulla sopravvivenza del nostro sistema economico-produttivo e su quello istituzionale democratico, piuttosto che esaurire le poche energie rimaste in acrobatici e inutili assalti speculativo-immobiliari sulle coste. Niente Piano Casa bluff, quindi, lavoriamo piuttosto alla costituzione comitato di crisi sull’economia e sull’occupazione, vero e partecipato". Red.