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Agricoltur​a, la conferenza sulla legge 44/88 – Presidente Cappellacci: “Brutta storia, i cui effetti sono stati scaricati sui soggetti più deboli”.

Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel corso della conferenza stampa tenutasi a villa Devoto questa mattina, alla quale, oltre la stampa, hanno partecipato anche le organizzazioni professionali agricole, ha affermato: "Quella della legge 44 è una brutta storia, i cui effetti sono stati scaricati sui soggetti più deboli. Proprio chi aveva bisogno di aiuto si trova oggi penalizzato da quello che sarebbe dovuto essere, almeno nelle intenzioni di chi a suo tempo lo aveva posto in essere, uno strumento di sostegno. La legge 44 è divenuta una 'patata bollente', oggetto di un gioco di scarico delle responsabilità".

"La politica - ha aggiunto il Presidente - ha il dovere di intervenire per rimediare agli errori del passato. Noi assumiamo l'impegno di dare risposte che il sistema attende da vent’anni e lo facciamo insieme a chi rappresenta il settore, vive quotidianamente i problemi di cui si tratta e può dare una mano a individuare sia le soluzioni immediate che quelle di prospettiva. Molti calcoli relativi agli interessi erano viziati da errori: difformità le cui conseguenze non possono certo essere lasciate sulle spalle dei cittadini che hanno riposto il proprio affidamento nelle istituzioni. Noi stiamo individuando le soluzioni e nel frattempo abbiamo sospeso le procedure in corso".

Ha preso poi la parola l'assessore Oscar Cherchi, il quale ha sottolineato che "4948 imprese vivono questo problema per un ammontare complessivo di 31 milioni il 25% di queste per quote fino a 2000 euro. Il 44% dai 2000 ai 5000 euro. La legge 44 prevedeva un regime di aiuto per l'abbattimento degli interessi: con la delibera adottata dalla Giunta abbiamo sospeso il recupero di questa quota che dalla commissione europea era stata considerata aiuto di stato illegittimo. Non rientra, pertanto, in questo provvedimento, la quota di recupero in quota capitale dei mutui, legata alle banche. In questo caso non può essere un atto amministrativo, purtroppo, a bloccare le aste, che attengono al rapporto con gli Istituti di Credito. L’Assessorato ha già avviato le interlocuzioni con Bruxelles per cercare di riaprire un discorso che si era interrotto da troppo tempo e che nelle nostre intenzioni dovrebbe andare incontro alle esigenze delle aziende che attualmente sono in crisi anche per questa annosa situazione".

Gli importi da recuperare coinvolgono 4947 imprese, e di queste 1260 per importi fino a 2mila euro; 2183 con importi fra 2mila e 5mila; 891 fra 5mila e 10mila; 391 fra 10mila e 20mila; 171 fra 20mila e 50mila; 35 fra 50mila e 100mila; 16 oltre 100mila. Red.