Altroimportante appuntamento per il Teatro Actores Alidos che Domenica 23 Ottobrealle ore 16.30 rappresenterà lo spettacolo-concerto “Laras de coraddu” pressoil bellissimo Oratorio del ‘700 San Filippo Neri di Bologna, per la Rassegna diMusica Popolare “Ricordando i 150 anni dell’Unità d’Italia”.
Una rassegna di musicapopolare italiana in cui importanti interpreti si alterneranno per cantare letradizioni regionali: dalla Sicilia al Friuli, dall’Emilia al Lazio, dallaCampania alla Sardegna. Con uno sguardo che dal passato possa far riviverenella memoria le ragioni dell’unità.
“Laras decoraddu”, con la regia di Gianfranco Angei, è affidato alla calda vocedell’interprete principale boghe solaValeria Pilia (che è anche autrice di alcuni testi e di tutti gli arrangiamentiin chiave polifonica) che guida le altre quattro interpreti Manuela Sanna,Valeria Parisi, Manuela Ragusa e Marta Proietti Orzella, accompagnate dalpolistrumentista Orlando Mascia, in canti tradizionali e di recentecomposizione con testi popolari e di alcuni dei poeti sardi più rappresentativicome Peppino Marotto, Paolo Pillonca, Peppino Mereu. Oltre a piccole e delicateatmosfere teatrali, “Laras” si arricchisce ulteriormente con la proiezione diantichi filmati di grande valore antropologico che documentano diversi aspettidella vita quotidiana di alcune località della Sardegna.
Per anticatradizione le donne sarde ponevano nelle culle dei loro bimbi amuleti dicorallo con lo scopo di allontanare gli influssi maligni e, loro stesse, con ilcanto auguravano loro la buona sorte. Come il corallo anche le loro labbraquindi, nel cantare la ninna nanna, scacciavano gli spiriti maligni; ma ilcanto delle donne accompagnava tutte le fasi della vita, dalla nascita allamorte: le donne cantavano per scacciare le paure, evocare amori travagliati,proteggere dalle malattie, celebrare riti religiosi, accompagnare i morti nelloro ultimo viaggio, ma anche divertire i bimbi e alleggerire il duro lavoroquotidiano con versi scherzosi o d’amore appassionato o, ancora, parteciparealle feste con esplosioni sonore e gioiose.
“Labbra dicorallo” perciò non vuole citare unicamente la bellezza femminile, masoprattutto vuole evocare la funzione sciamanica che la voce della donna avevanella vita sociale della Sardegna.
Così come “Cantidelle donne Sarde” anche questo secondo lavoro della Compagnia è stato ospitatoin diversi Festival internazionali, non ultimo il Festival “MAI-diterranée delThéatre Toursky di Marsiglia e verrà presto prodotto un CD. Com