SilvioBerlusconi sale al Quirinale per la cerimonia per la nomina dei Cavalieri delLavoro. Ed e' l'occasione per un intenso faccia a faccia con il GiorgioNapolitano sulla nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia al terminedel quale annuncia che entro domani fara' partire la 'lettera' con il nome delsostituto di Mario Draghi.
Ilpremier sonda il Capo dello Stato annunciandogli che Lorenzo Bini-Smaghiavrebbe "le maggiori chance di successo". E il presidente dellaRepubblica, riferiscono fonti parlamentari bene informate, ricorda al Cavaliereche il governo ha avuto 4 mesi di tempo per costruire le condizioni per unascelta che corrisponda ai criteri di quella massima condivisione possibile chedovrebbe poi consentire al nuovo governatore di operare con l'autonomia e latranquillità necessarie.
Unapresa di posizione che, si ragiona in ambienti parlamentari, riporterebbe inpole anche Fabrizio Saccomanni, preannunciando così un insolito 'rush finale' adue. Sempre con l'incognita di un terzo incomodo a sorpresa. Berlusconi avrebbecomunque fatto al presidente della Repubblica solo il nome di Bini-Smaghi, senzapresentare 'rose'. Un nome secco che probabilmente risolverebbe diversiproblemi al governo, a cominciare dall'immediata liberazione della sediaitaliana al board della Bce, ora tenuta ben stretta da Bini-Smaghi con grandeirritazione di Parigi.
GiorgioNapolitano avrebbe confermato la convinzione che il presidente del Consiglio sideve assumere le sue responsabilità in questa operazione. Con un avvertimento:a questo punto bisogna fare presto, nel corretto rispetto delle procedure e conla massima capacità di consenso a garanzia dell'autonomia della funzione digovernatore. Insomma, niente "fattori divisi". Ma i primi segnali diinsofferenza verso l'ipotesi Bini-Smaghi è venuta in giornata proprio dalleopposizioni.
In unanota congiunta, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, chiedono a granvoce autonomia e "rispetto delle competenze interne". Valori a cui,in questi mesi, ha fatto riferimento anche il Quirinale. A tutto questo siaggiunge il 'no' di Giulio Tremonti e Umberto Bossi a qualsiasi candidatura chenon sia quella del 'milanese' Vittorio Grilli. Dunque, quella che per ilCavaliere poteva essere la 'svolta' su un tema delicatissimo sembra esseretornata ad essere un rebus in serata facendo riprendere quota, appunto, allasoluzione interna di Saccomanni.
Eridando fiato alle varie 'rose' di nomi che comprendono, tra gli altri,Domenico Siniscalco, Ignazio Visco. E anche una new entry, Anna MariaTarantola, attuale vice direttore generale di Bankitalia. In ogni caso il tempostringe e il cavaliere, dopo aver riflettuto tutta la notte, sembra fermamenteintenzionato a prendere carta e penna domani e scrivere la lettera con il nomedella nuova guida di Palazzo Koch.