Il capogruppo Pdl Mario Diana ha criticato la bagarre scatenata sul taglio dei consiglieri ("abbiamo continuato a farci del male") dopo che il numero di 60, che a suo tempo era stato ritenuto adeguato, è diventato oggetto di una politica al ribasso trasmessa, poi, all'esterno come volontà di ridurre l'istituzione ai minimi termini. Dichiarando di non aver gradito l'accelerazione data dalla Giunta, Diana ha spiegato che è indispensabile procedere con la legge statutaria e con quella elettorale. Inoltre, ha detto che occorre riconoscere le responsabilità dei consiglieri senza mascherarle attribuendole al regolamento interno dell'Assemblea. Infine, ha ricordato che i sardi non contestano le indennità, ma l'incapacità della politica a dare le risposte ai problemi.
Il capogruppo Pd Giampaolo Diana ha spiegato che si è arrivati ad un punto limite, tale da imporre una svolta, e che sulle riforme istituzionali ci sarà la disponibilità del Partito Democratico. Ma, davanti ad una incapacità e inadeguatezza ad aggredire le ragioni della crisi da parte della maggioranza, occorre superare l'inconcludenza mostrata nella prima metà della legislatura. Diana, riferendosi ai richiami ad una maggiore autonomia fatti dal Partito sardo d'Azione, ha invitato i sardisti a "spezzare la catena" che li lega ad un centrodestra che va in direzione opposta. Infine, ha auspicato che la classe politica sappia governare con freddezza, senza rispondere agli umori della piazza, senza mortificare la democrazia e le sue articolazioni, ma tenendo ben presente il momento che l'isola sta affrontando. Red