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Dopo una banale lite uccide un giovane compaesano e il fratello si salva grazie al coraggio di un carabiniere del paese fuori servizio.

Dopo una banale lite, forse e come al solito avviene nei piccoli centri della Sardegna dopo una sostanziosa bevuta in compagnia, la furia omicida è scattata nella mente Sebastiano Foe, portalettere, di 49 anni in servizio a Sassari, ma residente a Ardara, come la vittima. La vittima,  Antonio Soro di appena 23 anni, di Ardara, poco prima di mezzanotte, è morta, colpita da una fucilata, sulla porta di casa, a pochi passi dal Municipio

L'omicida, ex assessore del paese e candidato alle Regionali 2009, ha rivolto l'arma anche contro i carabinieri intervenuti poco dopo, ed uno militare dell’Arma di una Stazione cc vicina ma residente nello stesso paese di omicida e vittima, ha collaborato con i colleghi e grazie al suo coraggio e la mira precisa, ha fermato l’uomo ormai fuori di se e con l’intenzione di uccidere anche il fratello del morto anche lui colpevole, secondo Foe e, quindi, meritava la morte, colpendolo con colpi sparati dalla sua pistola d’ordinanza alle gambe. Quindi è stato soccorso e poi trasportato nel vicino ospedale civile Antonio Segni di Ozieri dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per estrarre i proiettili dalle gambe.