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Consiglio regionale Sardegna: dibattito sul taglio del numero dei consiglieri; condivisa la volontà di procedere con le riforme

Ritenendo congrua la riduzione a 60 consiglieri presente nella proposta di legge di modifica statutaria all'esame dell'Aula, Roberto Capelli (Misto) ha chiesto che il Consiglio riconquisti dignità ed autorevolezza dimostrandolo ai sardi con la sobrietà, la trasparenza, il lavoro e l'impegno. In particolare, ha sollecitato i capigruppo ad esprimersi sulla proposta di legge 315 per l'immediata cancellazione delle indennità di carica aggiuntive del Consiglio e della Giunta.

Tarcisio Agus (Pd) ha proposto l'ulteriore diminuzione a 50 consiglieri, così come era stato inizialmente previsto poche settimane fa dalla Commissione Autonomia. Ciò che conta, ha precisato, è avere un Consiglio snello e dinamico, in grado di conoscere effettivamente quanto e come si spendono le risorse pubbliche e di rispondere alle esigenze e alle priorità della Sardegna.

Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha spiegato che i sardisti sono favorevoli ad un Consiglio regionale con 60 componenti, ribadendo, però, la contrarietà al fatto che a determinare il numero debba essere il Parlamento italiano. Contestando lo Stato per non aver tutelato gli interessi dell'isola, tra vertenza entrate e vincoli del Patto di stabilità, Maninchedda ha rivendicato la "sovranità originaria" della Sardegna.