L'ex premier e attuale leader dell'opposizione in Ucraina, Yulia Tymoshenko, è stata riconosciuta colpevole di abuso di potere: Rodion Kireyev, presidente del Tribunale Distrettuale di Pechersky davanti al quale pende il processo penale a suo carico, ha sentenziato infatti che la 51enne 'Principessa del Gas' nel 2009 andò al di la delle proprie prerogative quanto, come capo del governo, ordinò alla compagnia energetica statale 'Naftogaz' di concludere con la Russia un accordo per la fornitura di gas naturale, considerato troppo oneroso e dunque in contrasto con l'interesse nazionale.
L'esecutivo ora in carica a Kiev sostiene che l'adempimento dell'accordo comporta per la Repubblica ex sovietica perdite per complessivi 80 miliardi di dollari nell'arco di un decennio.
Il vice primo ministro Boris Kolesnikov, titolare anche dell'Industria, ha affermato in particolare che per ogni 1.000 metri cubi di gas russo Kiev paga 200 dollari più di quanto non debbano versare, per esempio, la Germania o altri Paesi europei. Tymoshenko ha ascoltato senza battere ciglio l'inizio della lettura del verdetto: anzi, in violazione delle norme procedurali si è rifiutata di alzarsi in piedi durante la pronuncia, trasmessa in diretta televisiva e via Internet in tuto il Paese . "Questa sentenza non cambierà nulla nella mia vita ne' nella mia lotta", aveva tagliato corto poco prima incrociando i giornalisti.
Dal banco degli imputati la donna d'affari convertita alla politica pro-Occidente è poi tornata a denunciare la persecuzione giudiziaria di cui sarebbe vittima soprattutto a opera del presidente della Repubblica, il filo-russo Viktor Yanukovich, che l'anno scorso la sconfisse di stretta misura alle presidenziali, e che agirebbe per meri motivi di predominio politico.
