Questa mattina, a Macomer, dal consorzio del latte, struttura regionale concessa in comodato d’uso gratuito sino al 2014, è partita la protesta di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.
Alcune centinaia di allevatori soci delle delle quattro associazioni di categoria hanno scelto di denunciare lo spreco delle risorse pubbliche. Un accordo di programma prevedeva contributi sino a 50 milioni di euro che sarebbero dovuti servire a sviluppare la filiera del settore ovicaprino, ma che di fatto ad oggi, non hanno creato alcun indotto per il primario. Contestato anche il consorzio del pecorino romano colpevole di non svolgere il suo ruolo.
Le associazioni hanno chiesto ufficialmente all’assessore all’Agricoltura, Oscar Cherchi, intervenuto al termine della mattinata, di conoscere il prima possibile l’ammontare esatto delle risorse pubbliche assegnate ai due consorzi del latte e del pecorino romano, di come siano state spese e che ricaduta abbiano prodotto per il comparto. Rilanciate ancora una volta le strategie economiche da attuare nel breve periodo. La realizzazione di un’asta pubblica che inviti cooperative e trasformatori nazionali ed internazionali interessati all’acquisto del latte ovino sardo e la costituzione, con il sostegno della Sfirs, di un consorzio di secondo grado capace di aggregare la produzione di pecorino romano delle cooperative (oggi il 67% della produzione totale). Nel corso dell'incontro è stata ribadita la necessità di affidare la commercializzazione delle produzioni casearie sarde ad un manager esperto, in grado di valorizzarle e venderle nei mercati nazionali ed internazionali. Intanto le associazioni agricole compatte annunciano battaglia, "la mobilitazione proseguirà". Com.