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Moody’s declassa ancora

Il giorno dopo aver declassato il debito sovrano dell'Italia, l'agenzia Moody's taglia il rating di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste italiane e Terna. 

Tagliato il rating anche delle principali banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Per quel che riguarda Unicredit, Moody's ha tagliato il rating sui depositi e il debito a lungo termine, portandolo da A3 ad A2. L'outlook è negativo. 

Per quel che riguarda invece Intesa Sanpaolo, il rating passa da Aa3 ad A2, con prospettive negative. 

Moody’s ha poi deciso il declassamento di una trentina di enti locali: le province autonome di Trento e di Bolzano, alla Cassa del Trentino e alla Regione Lombardia, che si trovano tutti al di sopra del rating nazionale. Bolzano e Trento sono state declassate ad Aa3 con outlook negativo, dal precedente rating di Aaa. Scendono ad A2, lo stesso rating nazionale, le regioni Basilicata, Liguria, Marche, Umbria, che venivano da Aa3; le regioni Toscana e Veneto, che avevano Aa2; le province di Firenze, Milano e Torino, che avevano in precedenza Aa3, così come le città di Milano e Venezia, mentre Siena scende sempre ad A2 da Aa2; sul rating nazionale di A2 si colloca anche Finlombarda che aveva in precedenza Aa2. 

Moody's ha poi abbassato di due punti i rating di un ulteriore gruppo di enti locali il cui livello di valutazione si colloca al di sotto di quello nazionale, una fascia in cui il quadro già deteriorato si è vieppiù appesantito con le decisioni del governo. Il gruppo comprende nove regioni una provincia e tre città: Abruzzo scende a Baa1 da A2; Calabria a Baa2 da A3; Campania a Baa2 da A3; Lazio a Baa2 da A2; Molise a Baa1 da A2; Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia scendono tutte ad A3 dal precedente rating di A1, così come la provincia di Rieti; la città di Civitavecchia scende a Baa1 da A2; Firenze ad A3 da Aa3 e infine Napoli a Baa3 da Baa1.

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