La Sardegna non è la Lombardia. Lo scrivono in un comunicato congiunto Guido Melis e Giulio Calvisi, entrambi deputati sardi del Pd. Vorremmo ricordarlo al Governo e alla maggioranza (anche ai colleghi sardi del Pdl) aggiungono proprio mentre circolano voci allarmanti di soppressioni in Sardegna di tribunali, di concentrazioni di procure, di tagli agli organici dei giudici e del personale, di risparmi forzati sulle risorse del comparto giustizia. La Sardegna è una regione vasta, segnata al suo interno da distanze che solo sulla carta geografica possono sembrare sottovalutabili ma che in realtà, per lo stato delle comunicazioni e la disposizione stessa dei centri abitati, agiscono come insormontabile ostacolo all’efficace espletamento dei servizi giudiziari.
Basti pensare proseguono i due deputati Pd allo stato della rete ferroviaria (occorrono 4 ore di treno per raggiungere Cagliari dal Nord Sardegna) e alla condizione di molte delle comunicazioni stradali interne. La soppressione di un istituto giudiziario dev’essere attentamente vagliata tenendo conto non solo dei risparmi dello Stato ma anche dei costi in più che ne deriverebbero ai cittadini, costretti a spostarsi per accedere a servizi dei quali hanno indiscutibilmente diritto.
Concludendo, Melis e Calvisi avvertono: Ciò è tanto più vero in regioni sempre a rischio di ricadute criminali (non occorre ricordare qui i decenni tragici del banditismo sardo e dei sequestri di persona), dove la presenza attiva dello Stato sul territorio è quanto mai necessaria anche come fattore di prevenzione. Per questo chiediamo sin d’ora a tutti (istituzioni, rappresentanze parlamentari, governo) il massimo della prudenza e la più grande considerazione per la giustizia sarda. Tagliare per tagliare non è una buona politica: si rischia di produrre danni molto gravi.