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Napolitano: si è rotto il rapporto di fiducia tra elettore ed eletto

"Nell'ambito della Costituzione e delle leggi non c'è spazio per una via democratica alla secessione". E' quanto ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso alla facoltà di Giurisprudenza di Napoli. Napolitano ha poi sottolineato che "non c'è un popolo padano".

E' "grottesco proporsi di creare uno Stato lombardo-veneto che calchi la scena mondiale competendo con paesi come India, Brasile, Cina, Russia". Napolitano ha aggiunto: "Si può strillare in un prato ma non si può cambiare il corso della storia".

Duro intervento di Giorgio Napolitano sul tema della secessione. "Nel '43-'44 l'appena rinato Stato italiano, di fronte a un tentativo di organizzazione armata separatista, non esitò a intervenire in modo piuttosto pesante con la detenzione di Finocchiaro Aprile", ha detto il Capo dello Stato parlando all'Università di Napoli. 

 "Sono rimasti squilibri molto grandi tra gli uomini e le donne ma sono stati fatti anche grandi passi avanti". "Il campo in cui è più sottovalutata la presenza femminile - ha aggiunto Napolitano - è la politica e le istituzioni e su questo non ci sono dubbi". Il presidente ha poi concluso sottolineando: "Verissimo che non c'è mai stato un presidente della Repubblica donna ma di questo non mi sento colpevole".

Per favorire un ritorno di passione nella politica "la cosa fondamentale è star dentro la politica per cambiarne fortemente le modalità". Alla platea di studenti che lo ascolta, Napolitano dice: "Datevi da fare e aprite certe porte". Il capo dello Stato ritiene che i partiti "non siano sostituibili come strumento fondamentale di partecipazione ed educazione", anche se oggi c'è da chiedersi se non si registri una "sorta di pedagogia a rovescio".

In ogni caso, aggiunge Napolitano, non vi saranno di nuovo fiducia e passione nei confronti della politica "se decidete di ritrarvi anziché di impegnarvi".

"Napolitano è sempre molto saggio ma fa finta di dimenticare il diritto universalmente riconosciuto alla autodeterminazione dei popoli...": lo ha detto all'ANSA il ministro Calderoli, interpellato sulle parole del Capo dello Stato. "Il presidente - aggiunge - poi sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia".