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Ventiseienne cagliaritana arrestata dalla Polizia di Stato per resistenza e minacce a P.U. ed altri reati.

Gli agenti della Squadra Volanti di Cagliari hanno arrestato Francesca Cordedda, di 26 anni, di Cagliari, con numerosi precedenti penali, con l’accusa di Resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale ed indagata in stato di libertà per interruzione di servizio di pubblica utilità nonché per inottemperanza al divieto di detenere apparecchi di comunicazione radiotramittenti impostole dal questore con avviso orale (l. 3/8/88 n. 327) del 01.07.2010.

Alle ore 21.30 di ieri sera circa due equipaggio della Squadra Volante si  è recato presso il comune di Decimonannu in Via Campania 8, indirizzo di residenza della Cordedda perché doveva essere rintracciata perché da lunghissimo tempo, ed in ultimo nella giornata di ieri, ha fatto pervenire un elevatissimo numero di chiamate al numero di emergenza 113 intasando letteralmente tutte le linee, rendendo estremamente difficoltoso lo svolgimento del servizio da parte degli operatori. Infatti, i poliziotti nell’abitazione hanno appreso dalla madre ed una sorella che la congiunta spesso andava a dormire da un certo Antonio, un allevatore che abitava presso una casa cantoniera ubicata nelle campagne del comune di Villasor.

Inseguito, tramite ulteriori informazioni assunte da alcune conoscenze del posto, glia genti sono venuti a conoscenza dell’esatta ubicazione della casa e raggiungevano quindi la località di “Sa Doda" di Villasor.

Sul posto gli agenti hanno trovato l’uomo indicato, Cuncu A. in compagnia della donna che alle domande del personale della Polizia ha riferita di essere sprovvista di documenti e quindi l’hanno portata negli uffici della Questura.

Qui l’arrestata ha iniziato ad inveire contro i presenti, dimenandosi e opponendo una viva resistenza ed inoltre tentando di colpirli più volte ma e riuscita soltanto a strappare la camicia della divisa di un operatore.

Bloccata e messa in condizione di non nuocere veniva condotta negli uffici della Squadra Volante dove è stata dichiarata in arresto e trattenuta nelle camere di sicurezza in attesa del processo..

 

Secondo quanto hanno accertato gli agenti delle Volanti Cordedda aveva a proprio carico numerose denunce per il fatto che, sempre a mezzo telefono, effettua quotidianamente centinaia di chiamate ai numeri di emergenza 113, 112, e 115 causando l’intasamento delle linee ed il conseguente blocco dell'attività di soccorso pubblico creando pericolo per la collettività e per chiunque abbia urgente bisogno di aiuto.