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Riepilogo generale della seduta serale del Consiglio regionale Sardegna.

La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza di Michele Cossa. Allordine del giorno  il Testo unificato n. 1-7/Naz/A Modifica dell'articolo 16 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna) concernente la composizione del Consiglio regionaleDopo una breve sospensione la seduta è stata presieduta da Claudia Lombardo che ha aperto la discussione sul titolo. Il primo consigliere a prendere la parola è stato il capogruppo dellUdc-Fli, Giulio Steri. Noi riteniamo che questo Consiglio abbia la possibilità e la volontà di approvare la legge statutaria e elettorale in tempi brevi, da portare in Aula dopo la legge di bilancio, a gennaio o al massimo a febbraio. Riteniamo che la crisi a livello nazionale e il possibile scioglimento delle camere ci possono consentire che possa essere approvata, trasferendola a marzo anche la Statutaria. Lesponente di maggioranza ha per questo chiesto il voto segreto sugli emendamenti 7 e 8. Per Franco Cuccureddu (Misto Mpa) il titolo mai ha avuto così importanza. Richiedo il voto segreto sullemendamento numero 9.

Gian Valerio Sanna (Pd) ha sottolineato come nella discussione sul titolo della legge si nasconda la vera questione in esame e cioè se portare avanti o disattendere un ordine del giorno già votato che imponeva di modificare lo Statuto attraverso una visione generale. Se si vuole disattendere quellordine del giorno vuol dire che il Consiglio si mette nellottica della disgregazione che certo non produce riformismo. Spero che il clima di teatralità spinta della nostra istituzione termini in fretta.

Gian Valerio Campus (Pdl) ha chiarito che gli emendamenti per cui è stato chiesto il voto segreto, e in particolare lemendamento 7,  rinvia di fatto il testo in Commissione perché rimanda tutto allesame della legge elettorale. Lemendamento 8 ripristina il sistema proporzionale a doppio turno. Un argomento che tocca la coscienza e il senso di responsabilità di ogni singolo consigliere, ha concluso.

Il capogruppo dellIdv, Adriano Salis, ha voluto rimarcare che quando si prendono degli accordi in Commissione vanno rispettati. Quando abbiamo approvato allunanimità il testo abbiamo deciso che la riforma della legge elettorale sarebbe stato il compito immediatamente conseguente. Salis si è scagliato contro la richiesta di voto segreto da parte di alcuni consiglieri: I trucchi devono essere chiamati con il loro nome. Il voto segreto a cui spesso fanno ricorso le minoranze in questa occasione non è ammissibile. In questo modo si punta a scardinare quanto deciso in Commissione, ripristinando una legge del 1979.

Mario Bruno, capogruppo del Pd, ha chiesto sospensione la sospensione dei lavori.

La Presidente Lombardo ha concordato con lo stesso on. Bruno che prima di procedere allesame della richiesta di sospensione, si procederà con la discussione sul titolo della legge fino a completarla.

Giacomo Sanna, capogruppo del PsdAz, si è chiesto se la volontà della commissione, a maggioranza dei presenti e io non cero, possa condizionare laula al punto da impedirle di lavorare in modo autonomo. Dovè la libertà di coscienza? Non è che vale solo quando la chiedono altri. Non possiamo pensarla tutti allo stesso modo. Abbiamo discusso fino a poco fa degli emendamenti ed ora si chiede una sospensione, forse il trucco sta qui, è arrivato il momento di arrivare alle giuste conclusioni e pronunciarci liberamente.

Luciano Uras, capogruppo si Sel-Comunisti-Indipendentistas, ha affermato che la discussione sul titolo della legge non può far dimenticare da dove siamo partiti. La legge è arrivata come testo unificato, sintesi delle proposte presentate dal mio gruppo insieme a Porcu del Pd e dai Rifornatori. Contengono alcune scelte per la formazione del consiglio regionale, sul numero dei suoi componenti - 60, prevedono garanzie di rappresentanza per i territori. Nel testo di Sel, inoltre, era indicata anche alla rappresentanza di genere. Questi sono i fatti, ha commentato Uras, peraltro scritti anche in un ordine del giorno unitario con cui si dava il mandato preciso alla commissione di definire un percorso costituente che riguardasse tutti i livelli istituzionali della regione e del sistema delle autonomie locali. Per tagliare la testa al toro, ha concluso, credo che questa legge finirà a prendere polvere senza essere discussa da questo parlamento, che spero si possa sciogliere al più presto, comè auspicabile che accada anche al consiglio regionale, visto che il Presidente della Regione ha scelto di non essere presente in questa occasione. Meglio il voto palese su tutto, anche è prevedibile a questo punto che si voterà con la legge elettorale attuale. Sarà bocciato il titolo, impedendo così la discussione su tutto il resto.

Non essendoci altri iscritti a parlare, lassemblea è passata alla votazione sulla richiesta di sospensiva presentata da Bruno, con il seguente esito: favorevoli 32, contrari 32, astenuti 1. Il consiglio non approva e, pertanto, laula ha proseguito i suoi lavori.

Dopo la votazione la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha aperto la votazione a scrutinio segreto lemendamento n. 9 (Cuccureddu), sostitutivo totale del Titolo. Il testo è stato bocciato con 44 voti contrari, 25 favorevoli e due astenuti. La presidente ha quindi aperto la discussione sullarticolo 1 e sugli emendamenti. Il primo a intervenire è stato Silvestro Ladu (Pdl): Credo che le scelte fatte siano giuste e opportune, rinviare tutto alla legge elettorale vuol dire non prendere alcuna decisione e sarebbe un passo indietro. Ritengo, inoltre, che la modifica del sistema elettorale che porti al proporzionale non sia una scelta giusta.

Pierpaolo Vargiu (Riformatori sardi Liberaldemocratici) ha poi affermato: I Riformatori ritengono che questo Consiglio regionale rischia di incamminarsi in un percorso incredibile. Mi appello alle singole coscienze dei consiglieri ricordando il percorso che ci ha portato oggi in aula: per noi la giusta riduzione del numero dei consiglieri regionale è 60, un numero che garantirebbe la migliore  funzionalità del Consiglio. Vargiu ha poi aggiunto: Non è possibile che questo consiglio regionale sia sordo a ciò che dicono i cittadini. La commissione ha votato allunanimità e lurgenza di discutere il provvedimento  è stata espressa da tutti i capigruppo. Lesponente della maggioranza è stato poi molto chiaro: Se venisse approvato lemendamento 7 a voto segreto sarebbe come dire: cari sardi vi abbiamo preso in giro, perché abbiamo cambiato idea, dopo aver dato ampia pubblicità a questa proposta di legge approvata in commissione. Vi chiediamo di non fare questo errore che ricadrebbe sullintera istituzione. In conclusione Vargiu ha avvertito i colleghi della maggioranza: Se passa lemendamento 7 i Riformatori non si riconosceranno più in questo legge, e quindi abbandoneranno laula.

Chicco Porcu, Pd, ha fatto riferimento allemendamento 7 che dà infinite variabili, che rende possibile tramite legge Statutaria il rinvio e stabilisce un massimo e un minimo del numero dei consiglieri. Dobbiamo decidere se oggi vogliamo fissare senza indugi un numero preciso e se non siamo pronti non facciamo nessun riferimento al numero. O oggi fissiamo un numero preciso e intorno a quel numero costruiamo la legge elettorale successiva - ha dichiarato Porcu - o diciamo che siamo noi ad assumerci la responsabilità di determinare con legge Statutaria il numero dei consiglieri.

Attilio Dedoni, Riformatori-Liberaldemocratici: Ho firmato una proposta che fissava il  numero dei consiglieri a sessanta perché in quel modo si sarebbero garantiti i territori, ma la Commissione non ne ha tenuto conto Dobbiamo costruire una riforma seria della Regione e dovremmo riprendere in mano lea di unAssemblea Costituente sarda.

Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha osservato che, rispetto al quadro desolante offerto dallassemblea, la Sardegna sprofonda in una crisi tremenda non fronteggiata dal governo nazionale e dallunione europea. Il consiglio regionale appare completamente staccato dalla realtà. Cè troppa demagogia sparsa a piene mani, mentre cinque finanziarie non hanno toccato i privilegi della politica, ma messo le mani in tasca ai più deboli, ad aziende in fallimento lasciate in pasto alle banche. Uno scempio sotto gli occhi di tutti, senza ricchezza da distribuire, mentre la crisi rischia di sfociare nella recessione. Soffermandosi poi sul problema della rappresentanza di genere, per Zuncheddu è ignorata in questa legge, e appena accennata in quella del centro sinistra. Le donne, di fatto, sono solo comparse, e il dibattito somiglia molto ad una farsa.

Franco Cuccureddu, (Misto), intervenendo sullordine dei lavori, ha chiesto in base allart. 84 in che termini si possono presentare emendamenti, che ora sarebbero ammissibili solo per contenuti già presenti nel testo del provvedimento o presentati in commissione, dove però non c è stato il tempo. In alcuni emendamenti ammessi, ha proseguito, parlano di cose che non hanno niente a che fare col numero dei consiglieri, funzioni e ruoli del presidente, del vice presidente, legge elettorale eccetera. Si è creato un precedente, a fronte di una norma molto chiara, ed occorre chiarezza.

La Presidente Lombardo ha spiegato che la valutazione sullammissibilità degli emendamenti è riservata al Presidente, sulla base dell art. 88 del Regolamento e della connessione fra argomenti. ed è evidente, ha affermato, che sotto questo profilo la questione del numero dei consiglieri regionali è strettamente connessa alla materia elettorale.

Adriano Salis, capogruppo dellIdv, ha affermato che a questo punto del dibattito è difficile trovare le parole adatte per immaginare un consiglio regionale in sintonia con lopinione pubblica. Eaccaduto in occasione della vertenza sulle entrate, anche se dopo siamo tornati indietro per colpa del governo. Poi, sulla proposta di ridurre il numero dei consiglieri a 50 lopinione pubblica si è ritrovata in sintonia, ma rischiamo di tornare indietro non per colpa di altri in questo caso, ma solo nostra, dopo aver speso tante parole sulla volontà di fare le riforme. Siamo ad un bivio, ha continuato Salis: possiamo rispettare gli impegni assunti con la società sarda, peraltro più volte annunciati, o con questo trucco facciamo retromarcia su una delle pochissime riforme che possiamo fare davvero. Mi rifiuto di credere che il consiglio regionale non possa fare una nuova legge elettorale voluta e condivisa dai sardi. Se accadesse nessuno ci perdonerebbe.

La presidente Lombardo ha dato quindi la parola a Luciano Uras (Sel ComunistiIndipendentistas): Io sono convinto che non faremo alcuna legge elettorale, né alcuna legge statutaria, né di riorganizzazione dellAmministrazione regionale, né sullordinamento degli enti locali. E ha ragione chi ha detto che qui, a volte, è inutile parlare perché non ci si ascolta. Uras ha mosso pesanti critiche a chi ha governato nelle ultime due legislature, dichiarandosi a favore di un sano parlamentarismo che serve al Paese, per costruire una nuova classe dirigente politica. Lesponente dellopposizione ha poi chiesto una sospensione di 15 minuti. LAula ha votato a favore della richiesta e la seduta è stata sospesa.

Alla ripresa dei lavori Chicco Porcu (Pd) ha annunciato il ritiro dellemendamento 19, soppressivo parziale dellemendamento 7. La presidente Claudia Lombardo ha poi messo in votazione con scrutinio segreto lemendamento 7 che ha avuto il via libera con 32 voti a favore, 24 contro e 1 astenuto.  Il capogruppo dei Riformatori Pierpaolo Vargiu ha annunciato per conto di tutto il gruppo labbandono dellAula, come aveva dichiarato in precedenza se fosse passato lemendamento 7. I lavori sono stati sospesi per 10 minuti.

Anche Mario Bruno, capogruppo del Pd, ha preso la parola per annunciare labbandono dellAula da parte dei consiglieri Democratici. E stata snaturata lidea portante della legge attraverso il ricorso al voto segreto. Noi non ci stiamo, non accettiamo questo modo di fare. Non abbiamo reso un servizio a questo Consiglio regionale.

Allo stesso modo Adriano Salis, capogruppo dellIdv ha annunciato labbandono dellAula: Abbiamo pensato fino alla fine che questo Consiglio potesse cogliere lopportunità di dare una risposta seria allesigenza di rinnovamento della società sarda. Ancora una volta la maggioranza è responsabile di quanto accaduto, è un risultato ascrivibile completamente alla maggioranza: Pdl e Udc in prima linea. Siamo una casta ed è giusto che ci trattino così, noi vogliamo marcare la differenza rispetto a questi comportamenti.

Anche Luciano Uras ha annunciato labbandono dellAula da parte del gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas: Condividiamo totalmente le ragioni illustrate dal capogruppo del Pd.

Ha preso poi la parola il capogruppo del Pdl, Mario Diana, che  ha voluto rimarcare il voto determinante del centrosinistra allemendamento numero 7.

Roberto Capelli, Api-Gruppo Misto, è intervenuto per rimarcare con forza che una legge di rango costituzionale non può essere approvata con i voti di una sola parte politica: È opportuno sospendere i lavori ha affermato Capelli - È una legge che necessità dellapporto di tutti i partiti. Capelli si è appellato anche alla presidente del Consiglio affinché potesse trovare una via per evitare lapprovazione del testo con i soli voti della maggioranza.

Rispondendo a Capelli la presidente Claudia Lombardo ha spiegato che non essendoci margine di trattativa dopo labbandono dellAula da parte dellopposizione lunica possibilità sarebbe quella di bocciare la legge.

Ma la proposta ha trovato il disaccordo del consigliere del Pdl Gian Valerio Campus: Avevo votato contro quellemendamento, ma sono del parere che bocciare oggi questa legge significherebbe sancire la nostra totale inutilità. Stiamo rimandando il testo in commissione ma stiamo aprendo la strada per avere una chance che sarà quella della legge elettorale. Rosso di vergogna ha annunciato Campus - rimango in Aula e voterò a favore di questa legge.

Estato chiamato in votazione lemendamento n°10

Roberto Capelli (Misto), intervenendo per dichiarazione di voto, ha affermato di aver votato a favore dellemendamento 7 e di aver presentato proposte su ogni aspetto delle riforme istituzionali e sulla di riduzione dei costi della politica. Ma, ha avvertito, non mi presto al tentativo di far passare una legge importante come questa per opera di una maggioranza muscolare. Sono proporzionalista e contro il presidenzialismo, ma con la legge proposta si sarebbe andati a 75 consiglieri. Non si può approvare questa legge con una maggioranza esigua e poco chiara. Se dovessi essere determinante per il numero legale, non parteciperò a nessuna votazione e abbandonerò laula.

Successivamente, lassemblea ha respinto gli emendamenti n°10 e 14 e non ha proceduto alla votazione del n°15 essendo venuto meno il numero legale. La seduta è stata quindi sospesa. I lavori riprenderanno sabato 30 settembre alle ore 10.00 con la prosecuzione dellesame della legge e con lordine del giorno della sessione statutaria.