«Riformare la normativa che regolamenta l'autorizzazione e l'utilizzo delle intercettazioni non ha nulla a che vedere con il mondo di Internet. Limitare il diritto di espressione dei blogger italiani non aumenterà il livello di riservatezza per le persone indagate o rinviate a giudizio in procedimenti penali», questa l'opinione del deputato del Pdl Bruno Murgia in merito al disegno di legge sulle intercettazioni che si accinge ad essere discusso dall'aula di Montecitorio.
«Il blog è un prolungamento online della propria esperienza privata – spiega il componente della Commissione cultura – Produrre un post, scrivere una propria opinione ed esternarla, significa solamente dare risalto a un angolo privato di noi stessi, esattamente quello che capita quando facciamo vedere una nostro foto ad un amico. Non cambia nulla. Il fatto che un blog sia letto, molto o poco, non crea il presupposto della “pubblicità” e non può configurarlo come prodotto editoriale. L'obbligo di rettifica per i siti informatici non si concilia con le potenzialità del web 2.0». «A prescindere dalle distinzioni politiche – conclude Bruno Murgia – credo sia opportuno ascoltare il grido d'allarme che proviene da migliaia di cittadini-internauti. In qualità di parlamentare-blogger non vorrei essere costretto a registrare il mio blog su un server estero per evitare di rettificare quanto scritto in un post». Red-com