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I carabinieri sequestrano un arsenale di penne-pistole cal.22: arrestate due persone (2)

Ieri alle ore 16.30, a San Sperate (Ca), lungo la SS 131direzione Ca-Ss, una pattuglia dei carabinieri della Stazione del paese, capeggiata dal comandante di quel reparto e impegnata in un servizio preventivo di controllo del territorio, hanno fermato l’auto condotta da Marco Testa, di 61 anni, di Cagliari, disoccupato, pregiudicato, con a bordo Enrico Ferrai, 70enne nato ad Arzana (Nu), residente ad Elmas (Ca), pensionato, pregiudicato. In seguito i due sono stati accompagnati in caserma per procedere al sequestro dell’automezzo, ma i militari che li seguivano la vettura hanno notato che il Ferrari ha lanciato dal finestrino (lato passeggero) un astuccio di colore nero. I militari quindi lo hanno raccolto e nell’involucro vi era un un’arma clandestina del tipo “penna-pistola”, cal. 22 (particolarmente insidiosa in ragione delle modeste dimensioni), già pronta all’uso in quanto predisposta con un proiettile inserito nella camera di scoppio.

A seguire, durante la perquisizione a casa del Ferrai, è stata rinvenuta un’ulteriore pistola “Beretta”, mod. 34, cal. 7,65, con matricola abrasa, munita di caricatore con 3 proiettili e il colpo in canna. Inoltre, durante la perquisizione di Testa è stato trovato un vero e proprio laboratorio con relativo arsenale composto da 63 “penne-pistola” artigianali complete, cal. 22, 22 “penne-pistola” artigianali complete, ma prive di appiglio di manovra, cal. 22, 100 parti (castello) per “penne-pistola” artigianali, 43  camere di scoppio per “penne-pistola” artigianali, 46  percussori per “penne-pistola” artigianali, 2   cartucce cal. 22 caricate  artigianalmente, 38  bossoli cal. 22 ancora da caricare, 44  ogive cal. 22, una  pistola clandestina cal. 6,35 priva di castello e serbatoio, 25  cartucce cal. 6,35, 2   cartucce cal. 12 marca fiocchi a pallini, un trapano ed un tornio industriale utilizzati per la fabbricazione delle armi, il tutto in perfetto stato di conservazione. 

I due, rispettivamente arrestati per fabbricazione illegale di armi  e concorso in porto e detenzione di armi clandestine, venivano associati alla casa circondariale di Cagliari, a disposizione dell’A.g.