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Problematiche relative i luoghi di culto delle diverse confessioni religiose.

Si è tenuto oggi,  presso l’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Cagliari, l’incontro della Sottocommissione Integrazione Sociale, Educazione e Comunicazione Interculturale, Dialogo Interreligioso, Problematiche Sanitarie, Famiglia e Differenze di Genere” . La Sottocommissione,  istituita con decreto del Prefetto di Cagliari in data 14/10/2009 all'interno del Consiglio territoriale per l'immigrazione della provincia di Cagliari, è stata convocata con il seguente ordine del giorno: “Problematiche relative i luoghi di culto delle diverse confessioni religiose presenti”.

I Consigli territoriali per l'Immigrazione – istituiti presso ogni Prefettura – sono presieduti dai prefetti e composti da rappresentanti delle competenti amministrazioni locali dello Stato, della Regione, degli Enti locali, della Camera di Commercio, degli Enti localmente attivi nell'assistenza agli immigrati, delle  organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori extracomunitari. Compiono monitoraggi promuovendo iniziative e formulando proposte attraverso la collaborazione interistituzionale.

Dalla discussione sono emerse situazioni eterogenee connesse a diverse problematiche specifiche.

Chiesa Ortodossa del Montenegro: dispongono di spazi messi a disposizione molto generosamente dalla Chiesa cattolica. Si tratta però di uno spazio molto limitato ed insufficiente, anche in considerazione del fatto che lo svolgimento dei riti ortodossi si protrae per diverse ore nel corso della giornata. Finiscono col celebrare le loro liturgie più solenni nelle case dei fedeli.

Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Cagliari: presente a Cagliari dal 1877, dispone di un adeguato luogo di culto in Piazza Costituzione, sorto sul terreno donato da privati. Su tale terreno il Comune di Cagliari, non volendo che sorgesse una chiesa non cattolica nel centro della città, pose un vincolo, imponendo che il luogo adibito al culto fosse all'interno di un palazzo e non fosse riconoscibile come tale dall'esterno. Dispongono, inoltre, di una “Casa sociale”  al Poetto – acquistata dalla Chiesa luterana – dove una volta al mese si svolge un incontro comunitario e dove si trova anche una foresteria in cui vorrebbero ospitare i richiedenti protezione internazionale giunti in Sardegna nell'ambito dell'emergenza Nord Africa.

Associazione islamica El Hoda: nel lunario islamico sono previste due feste; una cade il 30 agosto e per la fine del digiuno e l'altra, la Festa del sacrificio, che cade il 5-7 novembre. Poiché l'Associazione non dispone di risorse sufficienti per affittare grandi spazi pubblici, le feste solenni si svolgono in luoghi che   vengono concessi gratuitamente e che possano ospitare fino a 3.000 persone. Vi sono poi le preghiere del venerdì e le 5 preghiere giornaliere che hanno luogo – a partire dal 1995 – nella piccola Moschea in via del Collegio nel quartiere della Marina di Cagliari. Nel cagliaritano si contano 3.000 credenti di fede islamica, mentre la moschea della Marina ospita al massimo 100 persone. L'Associazione non chiede che venga concesso un luogo di culto a titolo gratuito, ma che le istituzioni li supportino nell'individuazione di uno spazio idoneo di circa 800 mq (affinché possa contenere 500 persone) che l'Associazione possa prendere in locazione. La soluzione ottimale sarebbe trovare un posto che, non solo possa essere adibito a luogo di culto, ma che possa fungere da Centro culturale, ospitando tutte le celebrazioni solenni nonché lo svolgimento di attività di carattere sportivo e culturale, consentendo di preservare la conoscenza e la cultura islamiche anche nelle seconde generazioni di migranti. Problema ancora più pressante dell'individuazione del luogo di culto è l'impossibilità di disporre di un luogo di sepoltura. Oggi esiste solo un piccolo spazio nel Cimitero di Cagliari alla sepoltura dei “non-cattolici”. Auspicano che, con il previsto ampliamento del Cimitero di S. Michele, sia destinato alla comunità islamica un luogo di sepoltura riservato, nel rispetto delle sue usanze funerarie.

Comunità islamica senegalese: costituiti legalmente nel 1991, inizialmente svolgevano i riti in un locale in affitto nel Corso Vittorio Emanuele a Cagliari. Nonostante l'impossibilità di accedere ad un mutuo, dal  1998 al 2003 sono riusciti ad acquistare  uno stabile di 750 mq. in via dei Papaveri n.2 a Quartu S.Elena. E' un luogo dedicato non solo agli islamici senegalesi, ma aperto a tutti. Chiedono l'istituzione di una fermata del CTM in prossimità della Mosche e l'apposizione di una segnaletica adeguata che faciliti l'individuazione dello stabile. Chiedono, inoltre, uno spazio per la sepoltura delle salme, che di solito vengono rimpatriate in Senegal con costi molto alti. Auspicano la disponibilità di uno spazio da adibire a Centro culturale, dove svolgere corsi di formazione sulla lingua d'origine e attività di doposcuola per i bambini.

Circolo UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti: l'obiettivo dell'associazione è sostenere la libertà di culto e di scelta. Si rammaricano che alcune confessioni religiose siano ostacolate, ma si oppongono alla concessione di finanziamenti pubblici in questa materia. Ravvisano l'esigenza di luoghi dove svolgere le cerimonie laiche, come ad esempio il funerale laico e la sepoltura in un terreno sconsacrato all'interno del cimitero.

ASL Cagliari: Si sofferma su due aspetti fondamentali, il primo dei quali attiene alla necessità di garantire l'osservanza di determinati rituali in caso di decesso, promuovendo interventi di formazione per il personale sanitario che spesso si rivela, rispetto a tale esigenza, inadeguato. L'altro aspetto attiene alle diverse abitudini alimentari legate alla specifica confessione religiosa.

Caritas: la Caritas ha sempre fatto tutto il possibile e mostrato grande apertura al dialogo e così sarà anche nel futuro. Occorre  però tener conto delle difficoltà che la Chiesa ha nel reperimento di spazi adeguati nella città di Cagliari.

Al termine della seduta, l'assessore provinciale alle Politiche sociali, Angela Quaquero, ha sottolineato   come ogni confessione religiosa abbia ormai maturato l'esigenza di autodeterminarsi e autogestirsi, rinunciando a rivendicare alcun aiuto di tipo economico alle istituzioni pubbliche. L'incontro odierno ha raggiunto l'obiettivo di  informare il Comune di Cagliari delle diverse problematiche connesse al tema. L'Assessore del Comune di Cagliari, Susanna Orrù, si è impegnata impegna a sollecitare, presso la propria Amministrazione, un incontro con il competente assessorato sul problema degli spazi laici per la sepoltura all'interno del Cimitero S. Michele. L'assessore Quaquero ha inoltre ribadito l’impegno dell’amministrazione provinciale per: Sostenere e facilitare le diverse confessioni religiose nel reperimento di adeguati luoghi di culto da acquistare o prendere in locazione – anche agevolata - laddove questi non siano disponibili o risultino insufficienti; Promuovere un incontro-confronto con le tre aziende sanitarie, ASL Cagliari, Azienda Ospedaliera Brotzu ed il S. Giovanni di Dio finalizzato a discutere i problemi concernenti la formazione del personale in ordine ai rituali religiosi da osservare in caso di decesso, come pure il reperimento all'interno delle strutture ospedaliere di spazi per il loro svolgimento e promuovere il coinvolgimento dei sindaci dei Comuni dell'Area vasta di Cagliari dove la presenza di cittadini stranieri è in crescita, al fine di sensibilizzarli sul tema ed in particolare in ordine all'individuazione di luoghi di sepoltura dedicati. Red-com

 

 

 

 

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