La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo, all’ordine del giorno la mozione 147 dell’opposizione, primo firmatario Mario Bruno, capogruppo del Pd, sull’uso indiscriminato, fazioso ed ingannevole delle risorse per la pubblicità istituzionale della Regione nella congiuntura economica più grave dal dopoguerra in Sardegna.
I lavori sono stati subito sospesi per mezz’ora dopo che, su richiesta dello stesso capogruppo del Pd Mario Bruno, è stata verificata la mancanza del numero legale.
Alla ripresa dei lavori il capogruppo del Pd Mario Bruno ha preso la parola per illustrare la mozione 147 affermando che “una Giunta che si è comportata spesso come una società segreta in queste ultime settimane ha presentato sui principali quotidiani sardi due pagine per spiegare la sua idea del Ppr”. Bruno ha accusato il presidente della regione Ugo Cappellacci di aver utilizzato i fondi destinati alla pubblicità istituzionale con fine politico. “Cappellacci ha scelto di chiamare un famoso pubblicitario per tentare un rilancio mediatico, peraltro già cominciato con la sua fasulla autosospensione dal partito, e gli annunci che ne sono scaturiti partono dal cemento e sono rivolti ai costruttori, magari quelli amici”. Bruno ha anche puntato il dito sulla forma utilizzata nel messaggio pubblicitario pubblicato sui giornali che è stato quello delle domande e risposte, “senza un contraddittorio, attraverso le pagine dei giornali più letti e con i soldi dei sardi. Il capogruppo del Pd ha anche sottolineato Anche che le due pagine sono state sotto la lente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna che ha censurato questo uso della pubblicità istituzionale. Riguardo ai contenuti del messaggio pubblicitario Bruno ha spiegato che per modificare il Ppr la Giunta deve passare per l’aula, “non basta una delibera di Giunta, serve un processo condiviso, servono tavoli con gli enti locali, le parti sociali, i cittadini”. “Mentre la situazione economica dell’isola è gravissima – ha proseguito l’esponente dell’opposizione - il presidente dispone con sempre maggiore disinvoltura dei fondi per la pubblicità istituzionale con evidente finalità di parte e propaganda politica”. La mozione presentata dall’opposizione impegna il presidente a rendere conto all’Aula dell’uso della pubblicità istituzionale, a vincolare l’uso delle risorse al solo fine di informare e documentare i cittadini sardi sulle principali questioni che attengono all’azione di governo.
Dopo l’intervento del primo firmatario della mozione la presidente Lombardo ha aperto la discussione generale dando la parola per primo a Roberto Capelli, Api-gruppo Misto, che ha snocciolato le cifre delle risorse spese come pubblicità istituzionale dal 2010. “Sono stati oltre 650 dal 2010 a oggi i provvedimenti sulla pubblicità istituzionale per un totale di 25 milioni e 737 mila euro per il 2010 e 16 milioni e 918 mila euro per il 2011”. “Tra questi provvedimenti ci sono interventi a favore delle tv private, di società di produzione di portali web istituzionali – ha proseguito Capelli – risorse spese per calendari da tavolo, associazioni sportive e di spettacolo, l’Autorità portuale di Cagliari, per una sfilata di moda ad Alghero; fondi elargiti a Comuni, Enit di Roma, ministero degli Esteri, PBM pubblicità, Enti, Fondazioni e singole persone”. Per Capelli la politica, in questo momento più che mai, deve essere “sobrietà e onestà”.
Radouan Ben Amara (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha sottolineato che, “ancora una volta siamo in un cul de sac. Si vogliono preparare i cittadini al nuovo Ppr con i soldi di tutti, in una nuova interpretazione della comunicazione e della trasparenza. Ma la comunicazione è l’opposto della conoscenza ed ha lo scopo di distogliere l’attenzione dalla verità, trasforma l’inconcludenza in una prova di forza, è totalitaria perché cerca di confondere la diverse posizioni, veicolando reticenze e arroganza”. Anche nella comunicazione, ha continuato, “c’è sempre un segreto inconfessabile. Il Presidente della Regione, sotto questo profilo, si è rivelato è un artista nella cultura della performance, non si tende al raggiungimento del piacere ma al mantenimento dell’eccitazione. Comportamento etico aberrante, prodotto di una razionalità politica povera che considera le classi deboli come marionette”. Noi, ha concluso Ben Amara, “ci opporremo con tutte le nostre forze alla mistificazione dei fatti e soprattutto a quella della democrazia. Questo non è voler bene alla Sardegna e ai Sardi.”
Carlo Sechi, anch’egli del gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas, ha affermato che, nei fatti, “la mozione ci è stata strappata di mano a causa dell’ultimo intervento sul Ppr, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.” Dopo essersi dichiarato d’accordo con lCapelli che più volte è intervenuto sul tema, sottolineando il contrasto fra certe scelte ed il grave momento che vive la società sarda, Sechi ha messo l’accento sul fatto che “i beneficiari della pubblicità istituzionale sono nomi che si ripetono, entrano nel cuore di chi governa, trovano sempre sostegno per le loro iniziative, ottengono sempre il massimo della considerazione”. Quando parliamo dei costi della politica, ha commentato Sechi, “dovremmo ricordare lo sperpero immensi di risorse pubbliche. E’arrivato il momento di dire basta e di fare una operazione di verità. E tutto accade per l’ossessione di mettere in mano al Ppr, secondo voi oppressione della società sarda, secondo noi strumento di recupero della nostra vera identità, anche quella ambientale e naturale”. L’attacco al Ppr, a giudizio dell’esponente della Sinistra, “è un unicum con la legge del golf, il piano casa, e la cementificazione delle campagne. E’intollerabile che per questo scopo per niente nobile si spendano e si sprechino risorse pubbliche”.
La presidente del Consiglio ha dato quindi la parola a Giorgio Cugusi (Sel – Comunisti – Indipendentistas): “Anziché restituire al Ppr una valenza istituzionale si sta innescando l’esatto contrario. Ci fate leggere una pubblicità che banalizza un processo importante”. E ha aggiunto: “Il mio auspicio è che le forze più libere e riformatrici della maggioranza impediscano di scendere in una grande guerra di religione che non serve”. Infine Cugusi ha chiesto all’assessore dell’Urbanistica di nobilitare il discorso e affrontare l’argomento in maniera più autorevole.
Critico verso il presidente Cappellacci Gian Valerio Sanna (Pd): “La mozione di oggi parla di un costo ciclopico della politica con un presidente della Regione che usa 25 milioni di euro in periodo di carestia. E’ vergognoso. E’ possibile che questa maggioranza voglia difendere un atteggiamento del genere in un periodo di povertà?” Sanna ha poi aggiunto che quella pubblicità sui giornali parla di un Ppr che sembrerebbe essere ancora soltanto nelle menti dei componenti dell’Esecutivo: “E’ una cosa assolutamente grave, perché si parla di cose che non esistono”. E poi ha però tirato fuori da una cartella un testo (“il testo del nuovo Ppr”) che “in queste ore viene consegnato da alcuni sedicenti imprenditori nei palazzi pubblici”. “Voi colleghi non lo avete – ha proseguito l’esponente del Pd - io l’ho intercettato. Niente ne sa questa Assemblea, né il presidente della Commissione Urbanistica, e invece ce l’hanno alcuni imprenditori. La verità purtroppo è che il suolo, il territorio, è diventato portatore di qualcosa in termine di crediti edificatori. Tutto questo è assurdo”. Sanna ha contestato “quelle procedure di pubblicità istituzionale” e le ha dichiarate illegittime in base al codice Urbani, annunciando che sarà presentato un esposto alla Corte dei Conti.
Per Claudia Zuncheddu (Sel – Comunisti – Indipendentistas) “La lista della spesa del presidente elencata dall’on. Bruno e l’on. Capelli è paradossale, come le sue assenze. Io presidente Cappellacci le chiedo in quale dimensione stia vivendo?” E ha poi aggiunto: “L’unico impegno su cui lei non transige è il saccheggio di quanto di buono è stato fatto dalla precedente Amministrazione, come il Ppr. Lei presidente aveva puntato sul rilancio dell’edilizia in campagna elettorale e ha mantenuto la promessa”. E parlando degli spot Zuncheddu ha proseguito: “La pubblicità sul Ppr è stata giudicata anche dall’ordine dei giornalisti ingannevole”. L’esponente dell’opposizione ha poi spiegato all’Aula che ci sono in Sardegna tantissime famiglie che vivono in una situazione di grave difficoltà, che perdono la casa e il lavoro e che hanno bisogno di aiuto da parte delle Istituzioni: “Se quei soldi fossero finiti in un fondo di solidarietà a sostegno delle famiglie in difficoltà sarebbero spese meglio”.
Giampaolo Diana, Pd, nel suo intervento ha voluto sottolineare che “se il presidente Cappellacci fosse stato in Aula nelle varie sedute dell’ultimo anno avrebbe notato come quando si trattava di individuare il capitolo di spesa per un provvedimento si ricadeva sempre nel capitolo della pubblicità istituzionale”. Per Diana questo è frutto della convinzione da parte di tutto il Consiglio regionale che in quel capitolo fossero allocate troppe risorse finanziarie e che l’uso che se ne faceva fosse troppo elastico. “Il comportamento assunto dal presidente e l’uso che ha fatto delle risorse pubbliche è deplorevole: un uso discrezionale di fondi non suoi fatto per propaganda elettorale. E tutto ciò per nascondere il fallimento della sua azione politica”. Diana ha richiamato ad esempio i dubbi espressi dalla Corte dei Conti, attraverso la sezione di controllo sulla legittimità degli atti del governo, riguardo all’inserimento della manifestazione della Louis Vuitton nella categoria grandi eventi. “La Regione incurante di questo ha pagato la manifestazione utilizzando le risorse dell’Unione europea destinate alle aree minerarie dismesse”.
Duro anche l’intervento della consigliera del Pd Francesca Barracciu che ha definito la mozione in discussione un documento sui costi della politica e “sullo sperpero che chi sta amministrando la Regione sta operando quotidianamente nei confronti dei soldi dei sardi”. Ma Barracciu ha voluto sottolineare che anche alcuni assessori della Giunta Cappellacci hanno “il vizio di utilizzare i soldi pubblici discrezionalmente”. In particolare l’esponente della minoranza ha accusato l’assessore al Turismo Luigi Crisponi, “che ultimamente sembra abbia particolarmente a cuore lo sviluppo turistico e l’immagine del Comune di Oliena.
Dopo un breve botta e risposta tra l’assessore Crisponi e la consigliera Barracciu, la presidente Lombardo ha sospeso la seduta per qualche minuto. Alla ripresa la consigliera Barracciu ha rinunciato a concludere il proprio intervento. Dopo una verifica del numero legale chiesta dal capogruppo di Udc-Fli Giulio Steri, i lavori sono proseguiti con l’intervento dell’esponente del Partito Democratico Luigi Lotto.
Per l’on. Lotto la pubblicità apparsa sui quotidiani è inopportuna e sbagliata, “si tratta di propaganda e non di informazione, ed è preoccupante per la rete di inutili clientele che vi ruotano attorno”. Riguardo al tema oggetto delle pagine pubblicitarie apparse sui giornali Lotto ha sottolineato la delicatezza dell’argomento, definito come “lo strumento fondamentale che passa per la salvaguardia della nostra identità e del nostro futuro”. Per Lotto non è ammissibile gestire un argomento “così importante attraverso messaggi ingannevoli. Se del tema si vuole parlare lo si affronti nei luoghi giusti, come il Consiglio regionale”.
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, ha proposto ironicamente “un minuto di silenzio per la salvezza di Milanese dall’arresto dopo il voto della Camera, un momento purtroppo emblematico in cui la politica alimenta l’antipolitica”. Venendo al merito della mozione, Salis ha osservato che “siamo di fronte alla pubblicità ingannevole, che è un reato, soprattutto quando si utilizzano i media per una riforma o presunta tale che non è stata discussa in nessuna sede istituzionale. Per gli aspetti relativi al corretto uso delle risorse regionali, inoltre, formuleremo una richiesta di verifica presso la procura della corte dei conti, ipotizzando la distrazione di risorse pubbliche”. La campagna pubblicitaria peraltro, ha continuato il capogruppo dell’Idv, “non ha coinvolto tutto il panorama dell’informazione regionale mentre lo stesso ordine dei giornalisti ha segnalato il tentativo di coartare l’opinione pubblica, dopo una riunione carbonara, più da loggia massonica che da ente pubblico.” Qui, secondo Salis, “siamo al limite dell’interesse privato nell’uso di risorse pubbliche. Il Presidente della Regione vuole lavorare ad un nuovo soggetto politico inserendo uomini di sua fiducia nei gangli del potere regionale. Può farlo, ma non utilizzando soldi pubblici. Già dal collegato alla finanziaria, infine, avevamo detto che di fronte ai tagli generalizzati in tutti i settori era assurdo aumentare i fondi della pubblicità istituzionale, quello delle pagine a pagamento contro il vecchio Ppr è l’ennesimo atto di arroganza”.
Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas), ha ricordato una coincidenza: “proprio oggi che il consiglio regionale discute della sua riforma attraverso la riduzione dei consiglieri e non solo, se avessi avuto i soldi dell’on. Cappellacci li avrei usati comprando pagine sui giornali (nessuno escluso) per spiegare la riforma del consiglio regionale, perché sta passando il messaggio che chi la proposto la riduzione per primo finisce per passare come chi la riforma non la vuole.” La campagna pubblicitaria della giunta, ha proseguito Uras, “è un uso dei soldi dei cittadini assolutamente particolare, finalizzato solo per il sostegno delle proprie opinioni. Questo rende le istituzioni democratiche intollerabili agli occhi della gente comune”. Con quei fondi, a parere di Uras, l’esecutivo ha commesso due scorrettezze: “la prima dicendo ciò che si pensa senza replica, la seconda facendo un uso privato delle istituzioni. E’ il peggio di una giunta vergognosa per l’autonomia che da due anni non fa niente di buono per la Sardegna. Non avremmo dovuto essere qui a discutere di questo, mentre l’Assessore del Bilancio viene qui a raccomandarci rigore, avremmo dovuto occuparci del 31 lavoratori licenziati a Sassari nonostante l’approvazione di una legge regionale, ed anche su questo la giunta non ha fatto nulla.”
Pierpaolo Vargiu, capogruppo dei Riformatori sardi, è partito da alcune osservazioni di Bruno quando ha detto che “fra noi e voi c’è una opposta visione del mondo. Almeno fosse. Così tutti potrebbero scegliere da che parte stare. Invece abbiamo dimostrato proprio ieri in consiglio che una norma sulla riduzione dei consiglieri approvata all’unanimità alla fine non aveva padri”. E’ condivisibile per Vargiu, in relazione al contenuto della mozione, “che il Presidente renda conto del suo operato, perché è vero che ci sono motivi di opportunità nel momento difficilissimo che vive la Sardegna”. Sarebbe bello, ha detto ancora Vargiu, “che si fronteggiassero due visioni, classiche e moderne allo stesso tempo, di una sinistra e di una destra. Ma l’economia non si può rilanciare con l’assistenza ed i servizi sociali, quindi la modifica del Ppr è non solo legittima ma è anche legittimo spiegarne contenuti e modalità alla comunità regionale, su questo occorrerebbe ragionare, sulle differenze fra due progetti di sviluppo alternativi. Le polemiche sul Cemento? Il centro sinistra dica qual è la sua alternativa e in quale modo vuole dare da mangiare ai sardi nei prossimi anni. Se non ci sono questi contenuti, continueremo a contrapporci in maniera sterile”.
Per Giulio Steri (capogruppo dell’Udc-Fli) “la politica si fa in quest’aula e non in altre aule. Diversamente è meglio chiudere è andare tutti a casa. Questo è un modo inaccettabile di delegittimare questa politica”. Steri ha poi proseguito “Parliamo del Ppr. La Giunta sta seguendo la revisione del Ppr ed è ovvio che siano presenti delle bozze, ma soltanto quando l’Esecutivo avrà approvato la delibera la trasmetterà alla commissione competente. Se parliamo del Ppr dobbiamo parlare dei contenuti. Ci si accusa di essere speculatori: noi del nostro gruppo siamo contrari agli affari, come si evince dal nostro atteggiamento per quanto riguarda il San Raffaele”. “Richiamerei – ha continuato Steri - l’attenzione del centrosinistra su quanto è stato fatto sulla legge 13 del 2008”. Il capogruppo dell’Udc-Fli ha evidenziato che “il Ppr riguarda solo la fascia costiera e non tutta la Sardegna” e ha aggiunto che “c’è l’esigenza della revisione del Ppr che non vuol dire consentire indiscriminatamente la costruzione e c’è altresì l’esigenza di redigerlo ex novo per le zone interne, tutelando i beni paesaggistici. Siamo contro la cementificazione delle coste, vogliamo tutelare il paesaggio ma con razionalità”.
Il capogruppo del Pdl, Mario Diana, ha fatto un paragone tra i numeri, ossia tra i fondi spesi nel corso della legislatura dal 2004 e il 2008, sotto la guida di Renato Soru, pari a complessivi 61 milioni di euro, e quanto speso nei tre anni di questa legislatura, pari a 14 milioni di euro. “La verità è che abbiamo tagliato rispetto alla scorsa legislatura – ha affermato Diana - magari dobbiamo tagliare ancora, ma non per le considerazioni che avete fatto oggi. La realtà è che in una legislatura ha restituito 35 milioni di euro alla disponibilità dei sardi per altri utilizzi. Amo la verità e dico le cose come stanno”. Poi sul Ppr ha aggiunto: “E’ questo il Ppr che vogliono i sardi: voi del centrosinistra avete perso la campagna elettorale su questo argomento. Noi non vogliamo cementificare ma il Ppr aveva troppi limiti”.
Chiusa la discussione generale la presidente Claudia Lombardo ha dato la parola al presidente della Regione Ugo Cappellacci per la replica. Cappellacci si è detto “sorpreso e allibito per molti interventi tesi a delegittimare il ruolo di un avversario politico attraverso l’insulto. E forse – ha continuato il presidente - è per questo che i cittadini mettono noi politici ai gradini più bassi del gradimento e forse è per colpa nostra che i cittadini si allontanano dalla politica”.
Il presidente Cappellacci ha anche precisato che riguardo al Ppr, l’azione della Giunta riguarda non una modifica ma una revisione del Piano paesaggistico regionale e si tratta dell’adempimento di un obbligo normativo. Cappellacci ha spiegato che la revisione del Ppr in corso ha seguito e sta seguendo un processo “trasparente, corretto e virtuoso che passa attraverso il confronto”. Il governatore ha citato i tavoli tematici aperti dalla Giunta su tutto il territorio regionale al quale hanno partecipato gli enti locali e gli attori sociali interessati alle modifiche del Piano. “Altrettanto virtuosa e coerente – ha aggiunto Cappellacci – è stata la scelta di comunicare ai cittadini ciò che si è in procinto di fare”. Entrando nel merito della mozione presentata dal centrosinistra il presidente della Giunta ha dichiarato che “la campagna pubblicitaria è stata esaminata, ponderata e modificata secondo i pareri degli uffici preposti. Il livello amministrativo ha avuto il pieno e totale esercizio della propria attività”. Rispondendo poi al capogruppo del Pd, Mario Bruno, Cappellacci ha voluto precisare che la risposta degli uffici alle sollecitazioni per avere le documentazioni richieste “è stata puntuale e precisa”. Il presidente Cappellacci ha poi aggiunto che tutte le spese che riguardano la comunicazione istituzionale della Giunta “sono state decise in maniera trasparente attraverso delibere di Giunta che si trovano sul sito internet della Regione”. Cappellacci ha chiuso la sua replica respingendo tutte le polemiche e gli “insulti ascoltati in Aula”.
A contro-replicare il capogruppo del Pd, Mario Bruno che si è dichiarato “insoddisfatto per la risposta del presidente”. “Il tema dei fondi per la pubblicità istituzionale non è per noi dell’opposizione un tema accessorio – ha affermato Bruno - perché si tratta di una cifra di 42 milioni di euro spesa in due anni”. Bruno ha ribadito quanto affermato dal centrosinistra nella mozione: “Non si fa propaganda politica a pagamento con i soldi dei sardi”. Riconoscendo poi nel merito l’apertura di tavoli tematici da parte della Giunta sul Ppr, Bruno ha voluto però rimarcare il fatto che i risultati di quei confronti non sono conformi a ciò che la Giunta sta mettendo in pratica con la delibera che domani passerà il vaglio degli assessori.
Capelli (Misto), intervenendo per fatto personale, ha ringraziato il capogruppo del Pdl on. Mario Diana precisando che seguirà il suo invito “ad approfondire i problemi. Io ho solo riportato atti e delibere, e gli stessi dati li ho pubblicati ad agosto sui quotidiani sardi”. Capelli ha ricordato inoltre che la riduzione dei fondi per la pubblicità istituzionale è arrivata in questa legislatura grazie al voto segreto del consiglio regionale. Mentre nella precedente “lo stesso on. Diana aveva presentato una interrogazione a proposito del programma su Sardegna fatti bella, in cui chiedeva se la Saatchi e Saatchi Spa fosse stata consulente di Tiscali, e faceva considerazioni sull’opportunità di certe spese. Il punto è proprio qui: se certe spese siano opportune e se sia opportuno, anche, se risorse consistenti vadano fuori dalla Sardegna.”
Mario Diana, nel prendere la parola ugualmente per fatto personale, ha chiesto scusa a Capelli, “se ho sbagliato”, ma lo ha invitato a non trascinarlo “ad una querelle sulla pubblicità istituzionale relativa a legislature precedenti.”
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, si è chiesto, sempre per fatto personale, quale fosse la natura del riferimento nei suoi confronti del Presidente Cappellacci quando ha detto di “non accettare di prendere lezioni sull’uso dei fondi”. Nessuno, ha spiegato Salis, “ha mai pensato di fare riferimento a fatti che possano essere ancora oggetto di verifiche in consiglio regionale; sto cercando di difendermi nella sedi opportune, così come sta facendo lei per altre vicende. La pregherei di accettare le critiche così come io accetterò le decisioni delle autorità competenti, traendone le conseguenze.”
Il Presidente della Regione, in una breve replica, ha chiesto scusa a Salis, chiarendo che “non era sua intenzione fare riferimento a vicende specifiche. Non rientra nel mio modo di fare politica. Ho fatto quel passaggio solo perché la gran parte del suo intervento riguardava quell’aspetto.” Quindi la Presidente Lombardo ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle 16.30. Red-com