Press "Enter" to skip to content

Voto su Milanese segreto, Fini boccia le richieste PdL

La richiesta di arresto di Marco Milanese sarà votata dalla Camera a scrutinio segreto, con il voto elettronico. E' questa l'indicazione comunicata dal presidente della Camera Gianfranco Fini ai capigruppo di Montecitorio.

Respinta la richiesta del Pdl di votare con il sistema delle palline, per garantire meglio la segretezza del voto. Fini ha infatti ricordato che il regolamento prevede il ricorso alle palline solo quando si guasta il sistema elettronico.

Fini ha spiegato quindi che ''il regolamento della Camera, all'articolo 55, impone la votazione con il procedimento elettronico confinando il sistema delle palline alla sola ipotesi di mal funzionamento dei dispositivi elettronici''. ''E' diritto di ciascun deputato - ha proseguito Fini - avere garantite libertà e segretezza del voto. E appare chiaro che nessun marchingegno può impedire la volontà di rendere noto il proprio voto. Del resto il regolamento prevede lo svolgimento di dichiarazioni di voto anche in caso di scrutinio segreto, consentendo quindi al deputato di avvalersi di questo strumento pure in caso di scrutinio segreto''.

Il presidente della Camera ha però rivolto un appello ''al senso di responsabilità di ciascun deputato e dei rappresentanti dei gruppi, per fare in modo che i comportamenti materiali siano tali da rendere concretamente efficaci le garanzie, anche tecniche, idonee per garantire la segretezza del voto''.

La Lega, una decisione difficile La decisione sulla richiesta di arresto per Marco Milanese è "difficile", ma la Lega non si spaccherà, il partito è sempre "unito sotto la guida di Bossi". Lo ha detto a 'Mattino 5' il capogruppo leghista alla Camera Marco Reguzzoni: "La Lega ha una riunione questa sera, esamineremo le carte che hanno esaminato i deputati della commissione incaricata. Non è una decisione facile, è comunque decidere per mandare o non mandare in carcere una persona. Spaccature nella Lega non ci sono mai state, sono tutte illazioni giornalistiche. La Lega è sempre stata unita sotto la guida di Bossi".

"Nel caso Milanese ci sono indizi di reato più gravi rispetto alla vicenda Papa, ma nella maggioranza è prevalente il convincimento che non ricorrano le
esigenze cautelari e quindi gli elementi per autorizzare l'arresto". A dirlo, ai microfoni di Radio Citt
à Futura, è il deputato del Pdl Luigi Vitali, alla vigilia del voto della Camera sull'autorizzazione a procedere nei confronti del collega Milanese.

Però, aggiunge Vitali, "è chiaro che nel voto segreto vengono fuori altri elementi, come il probabile malcontento, situazioni di disagio: questi elementi sono imponderabili".