A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico l’Ottava Commissione (Cultura), presieduta da Attilio Dedoni (Riformatori sardi-Liberaldemocratici) ha chiamato in audizione il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Enrico Tocco, per far luce sulla situazione della scuola nell’Isola anche all’indomani delle proteste dei sindacati in merito ai tagli sul personale.
Nella sua introduzione il presidente Dedoni ha voluto sottolineare quanto i tagli incidano negativamente soprattutto sulle realtà più piccole dell’Isola e sulle zone interne, nelle quali in molti casi sono state cancellate intere classi costringendo gli alunni a lunghi e difficoltosi viaggi per raggiungere gli istituti scolastici.
Per Enrico Tocco in Sardegna “l’anno scolastico è cominciato in modo regolare: i docenti erano tutti nelle classi a partire dal primo settembre grazie al gran lavoro dei funzionari dell’Ufficio scolastico che hanno consentito di immettere in ruolo 848 docenti”. Riguardo ai tagli operati nell’Isola Tocco ha spiegato che la riduzione di 670 unità nell’organico è dovuta in gran parte alla drastica diminuzione degli studenti iscritti: “Oltre 3.500 in meno nell’ultimo anno (42mila in dieci anni, dall’anno scolastico 2000-2001) che ha comportato la perdita di 177 classi, considerando una media di 20 alunni per classe. Sono le dinamiche delle iscrizioni e le scelte degli studenti a comandare l’andamento del lavoro dei docenti – ha continuato Tocco unitamente all’indice di dispersione scolastica”. Per quanto riguarda la situazione delle scuole elementari Tocco ha spiegato che per quest’anno sono state concesse 517 deroghe che hanno consentito di mantenere anche singole classi nei piccoli Comuni della Sardegna, quelli più svantaggiati e nei quali il danno derivato dallo spostamento quotidiano dei bambini sarebbe stato eccessivo. Sul versante del personale le cifre fornite dal direttore dell’Ufficio scolastico parlano di 934 pensionamenti e di 848 immissioni in ruolo di cui il 70% coperte da precari.
Diversi gli interventi degli esponenti della Commissione e del presidente che hanno espresso forti dubbi sul sistema concentrandosi in particolare sulle difficoltà oggettive tipiche di una regione come la Sardegna. Analizzata anche la questione relativa al taglio delle classi in molti centri periferici dell’Isola relativamente agli istituti professionali, considerati una fetta importante dell’offerta scolastica pubblica.
Il presidente Dedoni in chiusura di seduta ha dichiarato che il tema della scuola sarà affrontato prioritariamente nelle prossime riunioni della Commissione.