E' in corso la discussione generale della proposta di legge nazionale di riduzione a 50 del numero dei consiglieri regionali.
Roberto Capelli (Misto), pur riconoscendo la necessità, l'utilità e l'urgenza, ritiene che si stia dando "una risposta demagogica e populista" solo perché spinti dalla piazza. 60 è un numero giusto di rappresentanti, ha detto, chiedendosi perché la Prima Commissione abbia proposto la riduzione a 50. "Ci deve essere ratio nelle riforme", ha aggiunto, spiegando come sia fondamentale pensare alla tutela dei territori e delle forze politiche minori, anche con la modifica del sistema elettorale.
Radouan Ben Amara (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha definito giusto il taglio dei costi della politica, ma ciò deve avvenire senza penalizzare la democrazia, le aree della Sardegna meno abitate, i piccoli partiti che, altrimenti, subiranno il rafforzamento del bipolarismo.
Per Efisio Planetta (Psd'Az) c'è stata poca riflessione nell'elaborazione della proposta, definita "autolesionista e compiacente soprattutto verso lo Stato italiano" e verso il "Governo di turno che chiama a raccolta per rimediare ad una bancarotta sulla quale la Sardegna non ha responsabilità".