E' cominciata in Consiglio regionale la seduta dedicata all'esame della proposta di legge (Testo unificato 1-7) finalizzata alla riduzione, da 80 a 50, del numero dei componenti dell'Assemblea legislativa sarda.
Si tratta della modifica dell'art. 16 dello Statuto speciale che attualmente stabilisce: "Il Consiglio regionale è composto da ottanta consiglieri eletti a suffragio universale, diretto, uguale e segreto".
Approvato lo scorso 6 settembre dalla Commissione Autonomia, con la sola astensione del rappresentante del gruppo Misto, il testo, una volta ottenuto il via libera dell'Aula, dovrà essere trasmesso al Parlamento, così come è previsto per la revisione delle leggi costituzionali, quale è lo Statuto speciale per la Sardegna.
Per il consigliere Pietro Pittalis (Pdl) occorre dare un segnale forte - Il presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale, Pietro Pittalis (Pdl), in veste di relatore del provvedimento ha spiegato che, a seguito del dibattito nazionale sul taglio dei costi della politica, si ritiene che si debba dare un segnale forte: "Se un'Assemblea non ha la capacità di guardare in casa propria, è poi difficile giustificare le riforme che riguardano gli altri livelli elettivi". Ritenendo "astrusa" l'ipotesi imposta dall'alto di ridurre a 30 il numero dei consiglieri, Pittalis ha rivendicato il diritto della Regione a sviluppare proposte autonome, come sulla modifica del sistema elettorale. Al riguardo, ha spiegato che esiste una "significativa convergenza" sulla eliminazione del listino regionale e per la tutela delle rappresentanze territoriali





